Mirasole stavolta cambia vocazione. Dalle preghiere alle madri disagiate

I frati sono partiti da Opera, Ca’ Granda assegna la gestione a due fondazioni

I frati Premostratensi con il cardinale Angelo Scola

I frati Premostratensi con il cardinale Angelo Scola

Opera (Milano), 23 luglio 2016 - I frati lasciano Opera. Erano tornati nel 2013 e avevano ridato vita a Mirasole. L’abbazia avrà ora nuovi inquilini. Dopo i Premostratensi, l’ordine religioso che ha riportato in vita la vecchia abbazia costruita dagli Umiliati, uno dei simboli della città di Opera sarà affidato alle fondazioni Archè e Arca che, con il «Progetto Abbazia Mirasole - Spiritualità, cultura, territorio, accoglienza e lavoro», hanno convinto la commissione voluta da Cà Granda (proprietaria del plesso) per l’affidamento della struttura. Quattordici canonici, otto sacerdoti e due diaconi permanenti dell’Ordine che vive secondo le regole di Sant’Agostino sono stati trasferiti in altre realtà sparse per l’Italia. Erano stati proprio loro, dopo una lunga chiusura durante la quale l’abbazia di Mirasole era abitata dal solo custode, a recuperarla e farla rifiorire nel 2013.  

La struttura si trova a soli dieci chilometri da Milano, nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano, e venne costruita nella prima metà del XII secolo dall’Ordine degli Umiliati. Per i frati dei diversi Ordini che si sono alternati nell’abbazia una lunga storia di traslochi. Infatti già Pio V spazzò via l’Ordine degli Umiliati, abrogandolo e cancellando la vita ascetica dalla struttura. Da oggi welfare e religiosità andranno a braccietto nel nuovo progetto che, nei locali che hanno anche ospitato i soldati di Napoleone feriti in battaglia, declineranno in modo originale la missione di Archè che, insieme a un’associazione di famiglie accoglienti, affiancherà il percorso educativo proposto a madri con bambini in stato di disagio sociale e fragilità personale.

Non solo, le attività svolte nell’abbazia dovranno comunque aiutare le famiglie a rendersi autonome e saranno utilizzate per creare nuovo lavoro.  «Oggi i Canonici Premostratensi lasciano un vuoto incolmabile alla Città di Opera lasciando definitivamente l’Abbazia di Mirasole – ha detto il sindaco Ettore Fusco – A loro porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti per avere fatto rinascere la sacralità del luogo e la spiritualità di un’intera comunità orfana, da secoli, dei valori benedettini propri della nostra storia che affonda le sue radici nel XIII secolo, con l’Ordine degli Umiliati, ritrovate nell’Ordine di San Norberto che molto ha dato alla nostra abbazia. Confidiamo proprio nel motto ora et labora che da otto secoli anima Mirasole per proseguire sulla buona strada della fede e della crescita sociale e culturale con i nuovi inquilini ai quali la Fondazione Ospedale Maggiore ha affidato la gestione dell’intero complesso».