Sesto, Chittò e il bis da sindaco: sulla sua strada nemici ed ex amici

Tra alleati che non si decidono a entrare in coalizione e incognite, spunta anche l'ipotesi primarie

Monica Chittò

Monica Chittò

Sesto San Giovanni (Milano), 22 settembre 2016 - A marzo l’annuncio, affidato alla segreteria del Pd: il sindaco uscente Monica Chittò si ripresenterà alle prossime elezioni amministrative di primavera. Tiepida fu la reazione da parte degli attuali alleati, come Sel e i Democratici per il cambiamento. Dopo sei mesi, le tensioni all’interno della coalizione di centrosinistra non si sono sciolte. Anzi, i problemi dentro e fuori il Pd restano e si moltiplicano. Non è un segreto che, quattro anni fa, un pezzo del suo partito cercò una candidatura alternativa. Anche oggi sul nome di Chittò non c’è massima condivisione. Non c’è all’interno di via Fiorani, dove c’è chi spera in un colpo di mano direttamente dai vertici regionali o addirittura nazionali.

Le voci di corridoio danno per possibile l’organizzazione di primarie e, soprattutto, non danno così per scontata la ricandidatura del primo cittadino, che nel 2012 vinse contro il centrodestra di Franca Landucci al ballottaggio, in una tornata elettorale che vide crollare i consensi del Pd ma soprattutto aumentare l’astensionismo in una città fedele alle urne come Sesto.

In ogni caso, oggi la coalizione ancora non esiste. I malumori crescono a dismisura. Moreno Nossa, capogruppo di Sel, ha aperto il cantiere "Buongiorno Sesto" per costruire un programma da mettere a disposizione di tutti, non solo del suo partito e del centrosinistra. La FdS in questi mesi ha sottolineato le differenze con il Pd su molti temi anche locali, non ultimo l’esternalizzazione del centro disabili.

Di "progetto nuovo" parlano anche i Democratici per il cambiamento, che presto potrebbero rompere definitivamente con l’attuale maggioranza. Del resto, sia loro che Nossa hanno annunciato che non sosterranno per il consiglio della Città metropolitana nessun candidato Pd, andando a favore di M5S. A sostegno del sindaco, da mesi si parla di una civica. Dove, tuttavia, confluirebbero anche consiglieri attualmente del Pd. C’è poi l’incognita Filippo Penati. Un pezzo di Pd sestese e un pezzo di città ancora gli sono legati e lui potrebbe dire la sua su scelte e nomi. È innegabile che tra i due, sindaco e predecessore, non ci sia grande sintonia politica. A oggi il Pd può contare solo su se stesso. E neanche per intero.

laura.lana@ilgiorno.net