Una moschea-design con cupola d’oro e giardini pensili

Sesto, il progetto degli islamici: alberi sul tetto e parcheggi sotterranei. Il costo totale: 4,6 milioni di Laura Lana

Il rendering della moschea più grande del Nord Italia che sarà realizzata a Sesto a spese dei fedeli

Il rendering della moschea più grande del Nord Italia che sarà realizzata a Sesto a spese dei fedeli

Sesto San Giovanni, 28 marzo 2015 - La cupola è d’oro, così come la parte finale del minareto. Parcheggio sotterraneo, sopra il blocco di vetro, invece, spunta addirittura un giardino pensile. Alberi sul tetto e lungo la via che ospiterà la moschea «più grande del Nord Italia». Il progetto è stato chiuso dalla comunità islamica, che lo ha affidato ormai oltre tre anni fa agli architetti Andrea Donegani, Bernardo Fedele e Luca Ceccattini (presidente del Parco della Media Valle del Lambro). Il rendering stilizzato dei mesi scorsi si è fatto vero e proprio manifesto, stampato assieme alle coordinate bancarie per le donazioni dei fedeli. Perché il maxicentro da 2.450 metri quadrati, che sorgerà in via Luini, costa oltre 4,6 milioni di euro. E i costi sono già lievitati. Non per le bonifiche o per altri ritocchi, ma perché la comunità islamica anticiperà il trasloco al Restellone.

Entro fine aprile dovrà lasciare i locali di via Tasso, dov’è in affitto da 15 anni. Così, per luglio, nell’area pubblica lungo la ferrovia spunterà un prefabbricato, che potrà ospitare i 200 fedeli. Si è scelta la soluzione più contenuta dal punto di vista dei Hocine Bouchemalcosti: chiavi in mano l’investimento per la struttura temporanea – massimo 30 mesi – sarà di 100mila euro. Altri fondi da trovare, quindi. I lavori sono già iniziati e per luglio il container dovrebbe essere inaugurato: di fianco ci sarà invece il cantiere per la moschea vera e propria. Qualche giorno fa, il direttore del centro islamico Hocine Bouchemal (nella foto) ha presentato il progetto ai membri della comunità all’interno della sede di via Tasso. Una costruzione massiccia, nonostante le ampie vetrate di uno dei due blocchi. Ristorante, sala lettura con biblioteca, casa dell’Imam, silos interrato e parcheggi in superficie per un «luogo polifunzionale che vuole essere di preghiera, cultura, svago».

Già dopo Pasqua, l’intervento potrebbe essere presentato pubblicamente: alla città verrà portato direttamente il plastico della futura moschea, durante un dibattito aperto. Dopo le feste, dovrebbe essere convocata anche una nuova riunione tra l’amministrazione e il comitato dei residenti del Restellone, che ancora non si danno pace per il prossimo arrivo della comunità musulmana. Un primo incontro c’è già stato, anche se le posizioni non si sono per nulla avvicinate. «Abbiamo ribadito al sindaco per che lo spazio individuato non è idoneo né per una moschea né per un prefabbricato – denuncia Tullio Attanasio, portavoce del comitato -. I lavori sono iniziati già da una settimana. Ci parlano di una capienza di massimo 200 persone, ma i timori è che poi ne avremo altre per strada sui marciapiedi a pregare il venerdì». Due le richieste degli abitanti. «Che l’entrata e uscita al centro non sia da via Luini ma spostata su viale Gramsci e che si predisponga un sistema di videosorveglianza h24. Su questi punti non cederemo. Da sempre abbiamo chiesto che la moschea venisse pensata al di là del cavalcavia, proprio per avere meno criticità urbanistiche». laura.lana@ilgiorno.net