Cinisello, Fulvio Testi maglia nera delle strade pericolose

Sul tratto cinisellese si sono verificati ben 184 incidenti

Il grafico con i dati più significativi

Il grafico con i dati più significativi

Cinisello Balsamo (Milano), 22 febbraio 2018 - Rapportato ai 1.200 e più incidenti che si verificavano ogni anno a Cinisello prima del 2010, le statistiche sulla sicurezza stradale di oggi appaiano poca cosa. Nel 2017 la polizia locale ha registrato un lieve aumento degli incidenti che sono passati dai 590 del 2016 (erano 570 nel 2015) a 626. Eppure questo piccolo aumento, parliamo di 36 sinistri in più in un anno, fa molto più rumore degli oltre mille di allora. Perché sono cambiate le regole stradali, ma soprattutto è cambiato il tessuto urbano e viabilistico in cui questi incidenti avvengono. Negli ultimi 10 anni, più che in passato, gli interventi sulla viabilità sono stati sempre compiuti con rigore scientifico, tenendo bene a mente i rischi e le statistiche sull’incidentalità.

Per questo, anche la classifica delle strade più «pericolose» di Cinisello, stilata nel bilancio della polizia locale del 2017, non è un mero esercizio di immagine, piuttosto rappresenta un elemento dal quale partire per ripensare la viabilità. Non è purtroppo il caso di viale Fulvio Testi e viale Brianza che continuano ad essere in cima alla classifica per incidentalità anche a livello sovracomunale. Sul tratto cinisellese di questa strada si sono verificati ben 184 incidenti (124 su Fulvio Testi, 60 sul su prolungamento) quasi il 30%. Non è bastato l’autovelox, che pure è campione di incassi per il Comune con circa il 56% delle contravvenzioni elevate in un anno dai vigili. «Purtroppo per questa strada serve una regia sovracomunale che tenga conto degli enormi carichi di traffico giornalieri – ammette il comandante della polizia locale Fabio Crippa –. Inoltre si tratta di una strada veloce che attraversa un centro fortemente urbanizzato e pieno di servizi».

Va meglio la situazione nell’area urbana, dove a destare maggiore preoccupazione non sono tanto via Gorki e via Lincoln, che comunque presentano un’elevata incidentalità, quanto le vie più centrali come la XXV Aprile, la Robecco o la Monte Ortigara. «Nei primi due casi ci troviamo dinanzi a vie ad alto tasso di traffico di attraversamento. Strade frequentatissime dalle auto nelle ore di punta – spiega Crippa – le strade più centrali invece sono molto frequentate dai pedoni e sono vicine a scuole, dunque in quelle zone l’attenzione deve essere massima. Negli ultimi anni sono stati molteplici gli interventi di messa in sicurezza».