Bresso, i Comitati al bosco sul Seveso: no alla vasca di laminazione

"Al posto degli alberi una grossa buca piena di acque sporche"

Il presidio sul fiume

Il presidio sul fiume

BRESSO (Milano): 5 novembre 2016 – Questa volta hanno deciso di presidiare simbolicamente il bosco di 4 ettari, che sarà tagliato per far posto alla vasca di laminazione, per continuare a dire “No” all’invaso artificiale in grado di raccogliere le acque del Seveso quando è in piena.

Nel primo pomeriggio, nonostante la pioggia, una settantina di residenti di Bresso, di Cusano Milanino, di Cormano e del vicino quartiere milanese di Niguarda hanno organizzato la manifestazione “OccupaTi del Parco Nord” per una lotta in difesa sia della caratteristica area boschiva, a ridosso dei palazzi di Via Papa Giovanni XXIII, sia della salute del migliaio di bressesi che vi vivono tra i civici 37 e 43. In prima linea, c’erano i volontari del Comitato “Acque Pulite” e dell’associazione “Amici del Parco Nord”.

Il presidio è stato pacifico, sottolineando quanto questo piccolo angolo del Parco Nord debba rimanere tale perché “è un metodo medievale scavare una voragine e riempirla con le acque inquinate del Seveso. – precisa Arturo Calaminici, responsabile del Comitato – Nella vasca stagnerebbero e ci sarebbero le inevitabili esalazioni degli elementi nocivi. Tutto questo a poche decine di metri dai palazzi. E’ assurdo: questo bosco sparirebbe e al suo posto arriverebbe una grossa buca, profonda 10 metri e in grado di raccogliere ben 250mila metri cubici di acque sporche”.

I Comitati propongono una soluzione, che parte proprio dal presupposto che le acque debbano essere pulite. Questo può verificarsi solo “con la chiusura o con la regolamentazione dei mille e 500 scarichi nel Seveso. – continuano i Comitati – Di questi, mille e 400 sono abusivi. Devono essere privilegiati, per esempio, i canali scolmatori e il reticolo delle storiche rogge di irrigazione, per far defluire le acque del Seveso. Senza dimenticare il principio dell’invarianza idraulica, con il recupero dell’acqua piovana. Questo è un metodo intelligente e moderno. Non le vasche”.

Infine, nel merito, il Piano Aipo che prevedeva 4 vasche più una (quella del Parco Nord), da Lentate fino a Milano, è ormai superato: “Anzi è monco. – conclude Calaminici – Quella di Varedo non sarà mai fatta. Quella del Parco Nord è stata appiccicata in extremis: quest’area boschiva, il nostro territorio e la nostra comunità ne pagheranno le conseguenze. Contestiamo questa scelta. La riteniamo inaccettabile”. 

Giuseppe Nava