Bresso, stop ai voli fino al 24 agosto

Il consiglio comunale al sindaco: ora un tavolo sul futuro al Ministero

Nubi sempre più grigie si addensano sullo scalo di Bresso

Nubi sempre più grigie si addensano sullo scalo di Bresso

Bresso (Milano), 26 maggio 2015 - L’aeroporto di Bresso continua ad essere al centro delle attenzioni della politica e dei cittadini per i timori che si addensano sul suo futuro. Martedì pomeriggio, Enac ha emesso il Notam (avviso ai viaggiatori) che per motivi di sicurezza vieta il volo sul cielo del Nordmilano fino al prossimo 24 agosto. Una proroga di quasi un mese, che segue il divieto già concordato con la Prefettura di Milano il 29 aprile scorso. Intanto, lunedì sera il consiglio comunale si è riunito in seduta aperta per discutere del futuro del campovolo, in seguito a diversi segnali che farebbero intendere nuovi tentativi di potenziamento delle attività di volo. Il consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno nel quale si chiede al sindaco Ugo Vecchiarelli di farsi promotore verso il Prefetto di Milano, Enac e il Ministro dei Trasporti di un tavolo per chiarire il destino dell’aeroporto. In particolare chiedono che si ribadisca il no ad attività di aviazione commerciale, ribadendo il contenuto del protocollo d’intesa siglato nel 2007 all’interno del quale si sottolineava la natura turistica del campovolo di Bresso, escludendo qualsiasi ipotesi di sviluppo futuro. A questo proposito appare un controsenso la decisione di Enac di bandire una gara d’appalto nella quale ha assegnato a compagnie commerciali alcuni degli spazi aeroportuali. E ancora più incomprensibile la decisione di consentire l’atterraggio di Aerotaxi. Sarà dunque il sindaco di Bresso, ora rafforzato da un atto del consiglio comunale, a dover compiere la prossima mossa chiedendo un incontro al Ministro dei Trasporti. Intanto, per effetto del Notam gli aerei e gli elicotteri di Bresso dovranno dunque rimanere a terra per un altro mese. A Bresso sono almeno 25 le persone, tra piloti e tecnici, che a questo punto rischiano di perdere il posto di lavoro a causa di un provvedimento di sicurezza che gli è caduto letteralmente sulla testa. «Ora, anche se si possono comprendere le ragioni di chi è preposto alla pubblica sicurezza, sequestrare di fatto e per mesi persone innocenti ed incensurate, e le relative attività economiche, costituisce un'azione ingiusta ed indegna di uno Stato di diritto, quando purtroppo i recenti fatti hanno dimostrato che la vera minaccia viene da terra e non dal cielo – affermano in un comunicato i rappresentanti dell'Aeroclub Milano - Chiediamo che le nostre proposte, avanzate per individuare una modalità che consenta di operare alle persone perbene, quali certamente noi tutti siamo fino a prova contraria, vengano almeno degnate di un riscontro dimostrando in questo modo il rispetto per i cittadini che non sono sudditi, impedendo uno scempio della scuola tra le più antiche d'Italia e la distruzione dei posti di lavoro in un contesto già provato dall'andamento dell'economia generale».