Ykk, sciopero contro i trasferimenti

I dipendenti dovrebbero percorrere 180 chilometri al giorno di Roberta Rampini

Ykk (StudioNord)

Ykk (StudioNord)

di Roberta Rampini

Pero (Milano), 1 ottobre 2014 - Sciopero e presidio di protesta, ieri mattina, davanti ai cancelli della Ykk Italia di Pero. Gli impiegati dell’azienda consociata della multinazionale giapponese leader nella produzione di accessori per chiusura (cerniere lampo, fibbie, cordoncini), hanno incrociato le braccia e organizzato un sit in davanti alla sede amministrativa di via Pitagora per protestare contro la decisione di trasferire nella sede di Prarolo, in provincia di Vercelli, venti dei cinquanta impiegati che lavorano a Pero.

Il piano di riorganizzazione aziendale, comunicato nei giorni scorsi alle Rsu, prevede infatti che una parte degli impiegati e degli uffici vengano accorpati alla sede produttiva vercellese a novanta chilometri di distanza. Questo trasferimento consentirebbe alla Kky Italia una migliore organizzazione del lavoro. Per gli impiegati che verranno trasferiti rappresenta invece un problema, «si parla di 180 chilometri da fare tutti i giorni, andata e ritorno, un disagio per gli impiegati che oggi lavorano alle porte di Milano. Noi abbiamo risposto che siamo disponibili a trattare su questi trasferimenti ma i dipendenti devono avere qualcosa in cambio», dichiara Marco Giglio, sindacalista della Fim Cisl di Milano. 

Ieri mattina il presidio si è svolto in modo pacifico fino alle dodici quando, grazie alla mediazione del commissariato dirigente Carmine Gallo inviato sul posto dalla Questura di Milano, l’azienda ha fatto sapere ai rappresentanti sindacali e ai dipendenti di essere disponibile ad accogliere le richieste, «il commissario si è fatto garante di quello che ha promesso l’azienda. Noi ci fidiamo di quello che ci è stato detto e per questo abbiamo deciso di revocare lo sciopero programmato per oggi, ma non lo stato di agitazione», aggiunge Giglio.

Domani ci sarà l’incontro con l’azienda. «Se in quella sede - continua - non raggiungiamo un Accordo che piace ai dipendenti riprendiamo immediatamente la protesta, ma questa volta la portiamo sotto la sede di Vercelli e soprattutto il 6 ottobre nessuno dei lavoratori accetterà il trasferimento». Le parti sociali hanno chiesto alla direzione aziendale della Ykk Italia un indennizzo economico, flessibilità negli orari in quanto la maggior parte dei dipendenti che verrà trasferita è rappresentata da donne con famiglia. Ora al tavolo del confronto dipendenti e sindacati attendono che le promesse verbali fatte ieri mattina diventino un Accordo, nero su bianco. L’auspicio di tutti è che questo trasferimento non sia l’anticamera della chiusura della sede legale e commerciale. 

roberta.rampini@ilgiorno.net