Gli evasori della Tari? Sono più di 2mila e 600. A Bollate lettere di sollecito per 4 milioni di euro

I morosi della Tari sono soprattutto i commercianti e gli imprenditori: «Qui la tassa incide sicuramente sui conti, ma certo non avremmo potuto chiedere alla famiglie di versare le medesime quote che chiediamo alle attività» di Monica Guerci

Tari, la tassa sui rifiuti

Tari, la tassa sui rifiuti

Bollate (Milano), 28 febbraio 2015 - I conti del Comune non tornano, l’ammanco è dovuto al mancato pagamento della tassa sui rifiuti (Tari), la cifra ammonta 705mila euro. Dalle bollette spedite ai cittadini il Comune ha messo a bilancio introiti per 3,9 milioni. Ma non tutti pagano. Pronti 2.640 avvisi per comunicare ai cittadini non allineati con i pagamenti delle imposte comunali che possono mettersi in regola senza dover pagare le sanzioni che, in alcuni casi, potrebbero incidere anche oltre il 40% del dovuto.

Virgilio Pellizzari, assessore al Bilancio (Studio Nord)«Non si tratta di un’operazione straordinaria – getta acqua sul fuoco Virgilio Pellizzari, assessore al Bilancio (nella foto) – ma di un’operazione che si compie ogni anno per legge. È questione di equità tra chi paga le tasse e chi deve ancora pagarle. Nulla di straordinario, quindi, anche se è certamente vero che quest’anno abbiamo registrato un maggior numero di mancati pagamenti legati sicuramente alla crisi ma anche alla riorganizzazione del Governo in tema di imposte locali, effettuata con modalità e tempistiche inadeguate».

Le lettere certamente contribuiranno a far sì che coloro che, per dimenticanza o per le nuove modalità, non hanno compreso le nuove disposizioni, si mettano in regola. Patto di stabilità a rischio di sforamento? «È un pericolo che avremmo potuto correre ma siamo riusciti a evitarlo facendo fronte con il Fondo svalutazione crediti a garanzia dei mancati pagamenti. Abbiamo quindi inviato in data 31 gennaio 2015 la comunicazione alla Ragioneria generale dello Stato in merito al rispetto del Patto di stabilità da parte dell’ente, secondo quanto previsto dalla legge. Ora resta il problema di recuperare le cifre, la morale è che tutti devono pagare le tasse. Avremmo potuto applicare le sanzioni ma abbiamo tenuto conto dei tempi di crisi, alla fine però è giusto che tutti paghino il dovuto».

I morosi della Tari sono soprattutto i commercianti e gli imprenditori: «Qui la tassa incide sicuramente sui conti, ma certo non avremmo potuto chiedere alla famiglie di versare le medesime quote che chiediamo alle attività».

monica.guerci@ilgiorno.net