Davide Oldani: la chiesa di San Pietro all'Olmo è il mio luogo del cuore

Lo chef-star di Cornaredo testimonial d'eccezione della frazione per la campagna del Fai: "Qui aprirò il mio nuovo ristorante perché è qui che sto bene. Da sempre"

Davide Oldani ai piedi della chiesa vecchia

Davide Oldani ai piedi della chiesa vecchia

Cornaredo (Milano), 22 maggio 2016 - "E' il mio luogo del cuore, quello che ogni giorno vedrò dal mio nuovo ristorante". Lui è Davide Oldani, uno degli chef italiani più quotati e rinomati. Il suo "luogo del cuore" è la chiesa vecchia di San Pietro all’Olmo. Tra i volti famosi che hanno deciso di sostenere l’ottava edizione del censimento nazionale dei luoghi del cuore organizzato dal Fondo Italiano Ambiente c’è anche lui, lo chef cornaredese noto per la sua cucina "pop" d’autore. Le ragioni? "Devo molto a questo paese, sono riconoscente per la tipicità del luogo e della cucina. Anche la produzione di riso mi lega a questa terra e rappresenta per me un modo di fare cucina", scrive Oldani sul manifesto del Fai.

Nonostante il successo lo abbia portato in giro per il mondo, Oldani ha scelto Cornaredo per aprire nel 2003 il suo primo ristorante "D’O", lungo la trafficata ex statale 11 e ora ha scelto piazza Della Chiesa per aprire il suo nuovo locale. "C’è un filo conduttore che unisce il mio nuovo ristorante alla chiesa di San Pietro all’Olmo, è il cibo appunto: nei secoli scorsi in questo luogo veniva distribuito da mangiare alle persone indigenti - racconta lo chef - io credo che ognuno debba scegliere un punto del mondo dove andare o dove stare e da lì cominciare a viaggiare con la testa per fare delle cose belle. Io continuerò a viaggiare, tra poco aprirò un ristorante anche a Manila, ma il mio punto di riferimento è qui a San Pietro all’Olmo. Sono orgoglioso di questo posto dove sono cresciuto e qui sto bene".

Così l’ex Ambassador Chef di Expo 2015 ha decido di mettere la faccia per sensibilizzare cornaredesi e non solo a partecipare alla campagna del Fai segnalando proprio il tempio di epoca protoromanica (fine X secolo). "Ero stato contattato lo scorso anno dai Fai in occasione di Expo - racconta lo chef - quest’anno ho voluto rilanciare la campagna di sensibilizzazione. Lì accanto c’è il mio nuovo ristorante che aprirà tra una ventina di giorni, quello è davvero un luogo del cuore per me e per tantissimi cornaredesi".

La chiesa che sorge sulle rovine di una domus romana del I-IV secolo d.C. negli anni scorsi è stata oggetto di un importante intervento di recupero e riqualificazione. Ora è tornata al suo antico splendore e restituita al paese. Parte degli scavi emersi durante la campagna archeologica possono essere ammirati attraverso il pavimento in vetro superchiaro e illuminazione dedicata. Ma ci sono ancora alcuni interventi di recupero da completare e la campagna del Fai e l’impegno dello chef Oldani vanno proprio in questa direzione.