Bollate, pronto l'Urban Centre. Ma non si festeggia

Consegna tra un mese, in anticipo: che fare del gioiello di Bollate?

Sindaco e giunta sono stati accompagnati dai progettisti sul cantiere in fase di ultimazione

Sindaco e giunta sono stati accompagnati dai progettisti sul cantiere in fase di ultimazione

Bollate (Milano), 9 ottobre 2015 - Ultimo sopralluogo ai cantieri dell’Urban Centre in piazza della Resistenza prima della consegna. Vanno spediti i lavori e la struttura sarà terminata entro novembre, in largo anticipo sul cronoprogramma che prevedeva un fine lavori a febbraio prossimo. L’impresa si aggiudicherà un bonus, l’amministrazione comunale, invece, non esulta: il sindaco Francesco Vassallo non ha così fretta di ricevere le chiavi dell’auditorium. «Riempirlo di attività non sarà facile. Questo luogo è nato per produrre cultura, ma la domanda che dobbiamo porci è se in questi spazi vedremo mai una stagione teatrale», commenta il primo cittadino in visita.

L’edificio dalle linee curve ha ormai assunto esternamente la sua forma definitiva. Inconsueta: «Nella filosofia del progetto ci sono diversi elementi, sintetizzabili in un gioco fra pieni e vuoti, fra leggerezza e solidità», dice il progettista, l’architetto Marco Sagnelli che fa da Cicerone. In mezzo, l’auditorium con il palco e la platea (400 posti). Sotto, la sala musica, gli spogliatoi e la sala polivalente. Visto da fuori L’Urban Centre è enorme, dentro gli spazi sono invece raccolti. Dall’alto si accede alle gradinate e si può godere di una vista completa del palco.

Consegna fra un mese dunque, poi l’impresa si sposterà dall’altra parte della piazza, in via Verdi dove inizieranno i lavori per il supermercato. Questa settimana sono stati rilasciati i permessi, per l’estate del 2016 il nuovo super sarà pronto. Osteggiatissimo anche quest’ultimo insieme all’auditorium, da comitati, forze politiche e cittadini che hanno catalogato l’intero progetto fra le opere inutili e realizzate nel posto sbagliato. Un piano «ereditato» dalla giunta Vassallo che dovrà risolvere il nodo della gestione dell’Urban Centre. «Nessuno si è affacciato ancora alla finestra. Offerte sul tavolo non ce ne sono per il momento. Dovremo aspettare che l’edificio sia completamente finito per poter valutare e fare le scelte del caso», dice il sindaco. E osserva. «Un punto è fermo: il Comune non lo gestirà direttamente, faremo un bando di idee per affidarlo, bisognerà trovare degli sponsor». Due milioni di euro il costo dell’opera. A cui andranno aggiunti gli arredi, le spese di realizzazione (lievitate di 900mila euro rispetto al piano economico iniziale), i costi di gestione, che secondo le prime stime saranno di circa 100mila euro all’anno «decisamente troppi per le nostre casse».