Cesate, orgoglio Qué Tal: "Quell’incendio non ci ha distrutti"

Grande festa al centro di aggregazione bruciato

La festa al centro Qué Tal

La festa al centro Qué Tal

Cesate (Milano), 31 luglio 2015 - «Ci siamo chiesti il perché di un atto così sconsiderato! Le indagini proseguono, chiariranno i fatti, ci daranno dei colpevoli ma noi guardiamo già avanti, vogliamo ripartire da qui stasera per ricostruire», parla per prima la sindaca Giancarla Marchesi, ha portato con sé un portachiavi: «C’è attaccato un sorriso, ci appenderemo le chiavi del nuovo Qué Tal», dice. La storia è nota, il centro di aggregazione giovanile di via Bellini domenica è andato a fuoco. L’incendio è doloso, i carabinieri stanno lavorando per individuare gli autori del gesto. Mercoledì sera in tanti si sono ritrovati davanti all’edificio reso inagibile dal rogo, in segno di solidarietà ai giovani che lo avevano realizzato, all’amministrazione che in quel progetto culturale ci aveva sempre creduto, agli educatori della Cooperativa Incontrasti che lo gestiva da anni con l’associazione Barbagianni.

«Questo doveva essere un presidio, una protesta silenziosa contro un atto inspiegabile, che ci ha ferito profondamente. Poi ci è venuto in mente che un po’ di musica, di poesia, di parole avrebbero dato nuovo colore», è Marco ad avviare la serata. Il momento è libero, gli interventi si susseguono uno via l’altro. Senza ordine, senza presentazioni. Chi vuole prende il microfono. Parlano Francesca, Marco, Giovanni, Giulia. Testimonianze di ragazzi che arrivano da Lainate, Arese, Pregnana Milanese, Garbagnate, Milano. Parla il sindaco di Cusano Milanino Lorenzo Gaiani: «Un atto di malvagità o idiozia?», dice. È presente tutta la Giunta, non mancano i consiglieri di maggioranza. Fra il pubblico per dare «il loro appoggio», ci sono il vicesindaco di Arese Enrico Ioli, l’assessore di Senago Marco Campagner, l’assessore Fabio Degani di Pregnana Milanese.

Sono arrivati anche dal Giambellino «per portare a nome di tutti i centri di aggregazione di Milano un abbraccio ai ragazzi del Qué Tal. Vi auguriamo di restare uniti, la cattiveria è dietro l’angolo, ma se le relazioni fra le persone restano sarete voi i più forti». C’è anche il gruppo dei gas di Cesate, 60 famiglie che si organizzavano qui per la distribuzione degli acquisti fatti in comune. Parla di «un luogo di libertà» il presidente di Incontrasti Roberto Ginosa. Chiede «scusa al quartiere se qualche volta abbiamo fatto troppo rumore». Ringrazia l’amministrazione comunale per il sostengo e assicura «parteciperemo alla gara per la prossima gestione». La convenzione fra la coop e il comune è scaduta, il primo bando per affidare lo spazio due mesi fa era andato deserto.