Inter alla resa dei conti: l’epurazione dei 15, Pioli è il primo

Missione impossibile per salvare la stagione. Poi saltano tutti. Allenatore in Cina?

Stefano Pioli

Stefano Pioli

Milano, 24 aprile 2017 - Il viso contratto di Zhang Steven, in tribuna durante il secondo tempo di Fiorentina-Inter, è il miglior ritratto del morale in casa nerazzurra. Tanta arrabbiatura, mista a sconcerto per la mancanza di reazione nonostante la scossa che Ausilio ha provato a dare dopo Crotone. La zona Europa League è ancora a portata di mano: due punti da recuperare, rimasti tali dopo i risultati della domenica, visto il tonfo del Milan con l’Empoli. Sarebbe comunque un magro sesto posto, che garantirebbe l’accesso al preliminare e non al tabellone principale. La quinta piazza è a sette punti e risulta difficile pensare che questa Inter li possa guadagnare sull’Atalanta. Con l’Europa o senza, a partire saranno in parecchi. Intanto Stefano Pioli, per il quale Zhang Steven ha una sincera ammirazione a livello umano e tecnico ma col quale non è pensabile proseguire a meno di un miracoloso ritorno nel finale di campionato. Sarà il primo a pagare perché è più facile lasciar andare un tecnico che un giocatore, dato che per il primo non serve alcun acquirente.

Per snellire la rosa sarà invece indispensabile lavorare in uscita convincendo i potenziali destinatari a prendersi in carico ingaggi che non sempre sono sostenibili per un club lontano dalla primissima fascia. I NOMI dei possibili partenti sono quasi più di quelli sicuri di restare. Si parte dai pali: Handanovic, forte ma forse non a livello dei grandissimi; Carrizo, un secondo che non ha mai dato grandi sicurezze nei rari casi in cui è dovuto intervenire. Non va meglio in difesa: Santon ha già le valigie in mano, Nagatomo è sempre sulla lista dei possibili partenti, Ansaldi ha richieste dalla Turchia e siamo solo agli esterni. In mezzo Sainsbury non ha mai giocato, Andreolli poco di più, Murillo lo ha fatto lasciando voragini agli avversari. In sostanza i soli D’Ambrosio, Miranda e Medel sono certi di vestire il nerazzurro nel 2017/2018.

A centrocampo i confermati sicuri saranno soltanto due: Gagliardini e Joao Mario, che pure a Firenze sono crollati come e più degli altri. Brozovic è già con un piede fuori da Appiano, Kondogbia ha perso in queste settimane gran parte del credito guadagnato nei primi mesi del 2017, Banega è arrivato a zero e potrebbe servire per fare plusvalenza. Infine l’attacco: Palacio e Biabiany chiuderanno l’avventura a Milano, Gabigol andrà probabilmente in prestito. Resteranno Icardi, Candreva e il giovane Pinamonti. Fosse per la dirigenza rimarrebbe anche Perisic, ma il croato ha il classico «mal di pancia» dei giocatori che si ritengono abbastanza forti da poter trovare con un’altra maglia il palcoscenico della Champions al quale l’Inter guarderà ancora da spettatrice. Non andranno via tutti, ma il totale dei possibili addii fa quindici. Una rivoluzione. Come potrebbe servire per arrivare in vetta a chi oggi la vede da molto lontano.

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