Vaticano, il padiglione "Non di solo pane" a Expo: "Sobrio, nello spirito di papa Francesco"

Lotta alla povertà e alla fame nel mondo, questo il messaggio del padiglione della Santa Sede

Il cardinal Ravasi, tra il sottosegretario Cei Pompili (destra) e Luca Bressan

Il cardinal Ravasi, tra il sottosegretario Cei Pompili (destra) e Luca Bressan

Milano, 14 aprile 2015 - La Santa Sede presenta il proprio padiglione a Expo 2015, dal titolo ‘Non di solo pane’, per lanciare dall’interno dell’esposizione universale il messaggio di lotta alla povertà e alla fame nel mondo. Tre milioni di euro per 360 mq: uno spazio all’insegna della sobrietà per concentrare l’attenzione del visitatore sul valore simbolico del nutrire e le potenzialità, non solo individuali ma sociali e collettive, che questa attività racchiude.

Ad illustrare quello che sarà l’impegno della chiesa cattolica italiana a Milano, stamattina nel corso di una conferenza nella sala stampa vaticana, Gianfranco Ravasi, cardinale e commissario per Expo 2015: “Sarà un padiglione minimalista, molto semplice, nello spirito di Papa Francesco. Il percorso espositivo sarà sviluppato in quattro capitoli: un giardino da custodire, un cibo da condividere, un pasto che educa, un pane che rende presente Dio nel mondo. Lo scopo sarà affrontare il tema delle tante iniquità presenti nel mondo e contro le quali la chiesa e il Santo Padre si battono, a cominciare da quelle relative all’alimentazione”.

Ravasi parla poi dei costi dell’iniziativa: “Lo spazio è realizzato e gestito dal Pontificio Consiglio della Cultura (espressione del Vaticano), la Conferenza Episcopale Italiana e la Diocesi di Milano. I tre titolari hanno sostenuto lo stesso costo: un milione di euro, per un totale di tre milioni. Non ci sarà nessuna ulteriore erogazione. Unica opera di ‘mecenatismo’, la messa a dispozione di due opere d’arte che saranno esposte nel padiglione per veicolare il messaggio di lotta alla fame e alla malnutrizione nel mondo che saranno ‘L’ultima cena’ del Tintoretto, proveniente dalla Chiesa veneziana di San Trovaso, e ‘L’istituzione dell’Eucarestia’ di Peter Paul Rubens, proveniente dal Museo Diocesano di Ancona”.

Per quanto riguarda i tempi, anche in relazione alle polemiche sollevate dal ritardo che ha coinvolto alcuni padiglioni dell’Expo, Ravasi assicura che il padiglione è “in dirittura d’arrivo, e sarà ultimato entro pochi giorni, pensiamo per il 17 aprile”. Caratteristiche del padiglione, un tavolo interattivo sul tema dell’alimentazione, una parete fotografica e una cinematografica che accoglieranno i visitatori. Partner della Santa Sede per la realizzazione del padiglione saranno l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha promuove due incontri, uno il 19 settembre dal titolo ‘Right to food, peace and democracy. Research education in an ethical perspective’ e uno il 7 ottobre, ‘A tavola con Dio e con gli uomini: il cibo tra antropologia e religione”. Presenti e intervenuti alla conferenza di stamattina anche monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale nella Diocesi di Milano.