Messner in visita a Expo: "L'Italia ha dimostrato di saper fare"

Il celebre scalatore ed esploratore altoatesino: “Quello che mi ha sorpreso oggi è vedere che noi buttiamo via un terzo di ciò che acquistiamo da mangiare, questo è ingiusto e inumano: dobbiamo imparare a non sprecare più nulla"

Lo scalatore Reinhold Messner in visita a Expo (Expo 2015/Daniele Mascolo)

Lo scalatore Reinhold Messner in visita a Expo (Expo 2015/Daniele Mascolo)

Milano, 28 agosto 2015 - “L’Expo è bellissimo, l’impressione è ottima, avevo già raccolto riscontri positivi e sono molto contento perché l’Italia ha dimostrato di saper fare dando uno spirito nuovo non soltanto a Expo e a Milano ma a tutto il Paese, un qualcosa di più che prima forse non c’era”. E’ quanto ha dichiarato Reinhold Messner oggi a Milano per visitare Expo, ospite di uno degli sponsor dell’Esposizione universale meneghina. Da poco rientrato dal Pakistan dove per il rischio di un attacco dei talebani ha dovuto rinunciare ad accompagnare una missione scientifica e una troupe televisiva sulle tracce di un presunto “ibrido tra l’orso polare e l’orso bruno” che sarebbe all’origine della leggenda dello Yeti (secondo la teoria di uno scienziato inglese), il 70enne celebre scalatore ed esploratore altoatesino ha visitato tra gli altri il padiglione Zero e ha portato il suo saluto al padiglione del Nepal.

“Spero che questo bellissimo tempio (una costruzione nuova, molto ben fatta che forse rimarrà in Italia perché è troppo costosa da riportare là) continui ad attirare visitatori al padiglione del Nepal, dove molti templi come questo sono crollati per il terremoto” ha spiegato Messner, sottolineando che “non dobbiamo dimenticare gli effetti disastrosi che questo sisma ha provocato in uno dei Paesi più poveri del mondo: il Nepal ha bisogno del nostro aiuto”. “Sarebbe intelligente se l’Italia - ha continuato - si assumesse la responsabilità dei beni culturali che sono andati distrutti, aiutando a ricostruire 3-4 templi e rilanciando il turismo senza il quale i nepalesi non possono vivere”. “Quello che mi ha sorpreso - ha concluso l’alpinista - oggi è vedere che noi buttiamo via un terzo di ciò che acquistiamo da mangiare, questo è ingiusto e inumano: dobbiamo imparare a non sprecare più nulla, a rinunciare a ciò che è superfluo e ad avere cura di ciò che produciamo perché possa essere distribuito a tutta l’umanità”.