Expo, al via la 'Festa del Pane': i prodotti da forno sfilano sul Decumano

Numerose le degustazioni e i laboratori. Si parlerà anche dello spreco alimentare e saranno mostrate ricette per evitare che si butti via troppo cibo: secondo la Coldiretti, il 46% di italiani mangia il pane avanzato

Pane in Lombardia

Pane in Lombardia

Milano, 19 luglio 2015 - Farina, lievito, acqua e sale. Bastano pochie semplici ingredienti per fare il pane. E la varietà non manca: baguette, bagel, pane nero, di segale o arabo, rosette, pagnotte e bocconcini. Oggi Expo Milano 2015 celebra la " Festa del Pane", chiamando a raccolta tutti i Partecipanti all'Esposizione Universale. Intorno alle ore 11.30 i Paesi sono partiti in sfilata lungo il Decumano con i prodotti da forno tipici della loro tradizione gastronomica. Il gioioso "Corteo del Pane" ha preso le mosse dai due estremi del viale principale del sito espositivo, partendo dall'Expo Centre, a Ovest, e dallo spazio Slow Food, a Est. Due marching band vestite di color oro - il colore del pane appena sfornato - hanno guidato in Piazza Italia i rappresentanti di Paesi, associazioni e aziende che si uniranno alla parata. Ogni partecipante, in abiti tradizionali, ha portato con sé un cesto con la tipologia di pane che caratterizza la propria terra o per raccontare uno specifico aspetto del tema dell'Esposizione Universale "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita": il Madagascar, per esempio, ha presentato il Koba ( pane dolce a base di farina di riso, banana, arachidi e vaniglia), la Palestina il Khobez, mentre l'Eritrea l'Ingera, con il sorgo.

I cesti sono stati appoggiato sul Tavolo Pangea, a rappresentare quanto il pane sia alimento comune, che unisce tutto il mondo. Ad attendere il corteo, in Piazza Italia, per un saluto, saranno il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, il rappresentante di CEFA onlus Giovanni Beccari e il responsabile del protocollo e delle relazioni internazionali del Madagascar Tahiry Rajaonarivelo, in rappresentanza dei Paesi. Organizzata in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, la " Festa del Pane" invita, sin dal mattino, i visitatori a scoprire ricette, impasti e farine che fanno del pane elemento e alimento principe nelle diete di tutti popoli del mondo. Di valore la partecipazione lungo il Cardo. La Regione Basilicata, ad esempio, organizza laboratori per la preparazione del Pane di Matera IGP: chi vi prende parte avrà a disposizione un impasto di semola di grano duro lucano lievitato, con cui potrà cimentarsi nella lavorazione grazie alle indicazioni di un maestro panificatore. Inoltre, dei figuranti, in tenuta da fornaio, trasportano le forme di Pane su una tavola portata a spalla, per il progetto "Da Expo ai territori".

Ma non finisce qui, dalle 10, il Padiglione dell'Unione Europea distribuisce i panini al miele di Alex e Sylvia, i personaggi animati protagonisti del percorso espositivo. I panini vengono sfornati in collaborazione con la Boulangerie del padiglione Francia. Dal "Corteo del Pane" alle degustazioni nei singoli padiglioni, sono oltre 30 i Paesi che hanno deciso di partecipare ai festeggiamenti: l'Austria offre diverse tipologie di pane, tra cui il pane di farina di legno; il Belgio propone una degustazione di pani zuccherati come il Cramique, un pane brioche con uva sultanina, mentre il Cile farà assaggiare il pan con palta, ossia pane con avocado.

 

IL PANE? Il 46% MANGIA QUELLO AVANZATO - Quasi la metà degli italiani (46 per cento) mangia il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente, positiva tendenza a contenere gli sprechi favorita anche dalla crisi, ma si registra anche ad un ritorno al passato con oltre 16 milioni gli italiani che, almeno qualche volta, preparano il pane in casa, secondo il rapporto Coldiretti/Censis 2014. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della Festa del Pane di Expo al padiglione Coldiretti, dove sono stati preparati i piatti antispreco che recuperano il pane avanzato, dalla panzanella al pane cotto con verdure, dalle bruschette alle polpette, dai canederli alla ribollita.  Secondo un sondaggio on line, sono diverse le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio, con il 18 per cento degli italiani che lo surgela, il 12 per cento lo grattugia, il 15 per cento lo dà da mangiare agli animali mentre nel 9 per cento delle famiglie il pane non avanza mai. In molti utilizzano il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina

"Evitare lo spreco del pane ha un grande valore simbolico, come ci ha ricordato Papa Francesco nell'udienza che ci ha concesso ad inizio anno invitandoci a non scherzare con il pane come ci hanno insegnato i nonni e a ripensare a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "la lotta agli sprechi è tra gli obiettivi indicati dalla Carta di Milano per Expo".  "Le ricette di recupero - informa la Coldiretti - sono tantissime e nella maggior parte dei casi hanno dato vita a famosissimi piatti della tradizione gastronomica italiana, dai canederli trentini ai "capunsei" lombardi fino alla panzanella e alla "pappa al pomodoro" della Toscana ma anche al pane cotto e rape tipico della Puglia. D'altra parte - precisa la Coldiretti - la necessità di conciliare le caratteristiche qualitative con il contenimento della spesa ha spinto un numero crescente di famiglie alla preparazione casalinga del pane". 

"Il pane è una componente importante della dieta degli italiani anche se il consumo - rileva Coldiretti - è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. Nel 1861, anno dell'Unità d'Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno".  "Da allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta con un progressivo contenimento dei consumi di pane che nei tempi recenti sono scesi - sottolinea la Coldiretti - nel 1980 intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel 2010 a 120 grammi e nel 2012 a 106 grammi per arrivare a meno di 100 grammi già nel 2013". Numeri differenti da quelli dei Paesi che guidano la top ten mondiale dei consumi di pane, che vede al primo posto la Turchia, con 105 chili di pane pro capite consumato, il triplo degli italiani, seguita dal Cile, con 96 chili a testa. Al terzo posto gli argentini (76 chili pro capite annui), seguiti a pari merito da svizzeri, polacchi e greci, tutti con 70 kg annui. Poco sotto gli irlandesi (68 chili) che precedono ungheresi e olandesi, appaiati a quota 60 chili. Chiudono la classifica i tedeschi, con 55 chili di pane pro capite.

"In Italia la spesa familiare per pane, grissini e crackers ammonta a quasi 8 miliardi all'anno. Ad essere preferito - conclude la Coldiretti - è il pane artigianale che rappresenta l'88 per cento del mercato con un consumo in costante calo mentre, a differenza, cresce negli ultimi anni la domanda dei prodotti i sostitutivi del pane come crackers, grissini e pani speciali".