Trasparenza e legalità, Cantone: "Da esperienza Expo un codice appalti: stesse regole per tutti"

A Expo si è tenuto l'incontro intitolato 'Legalità e trasparenza nei grandi eventi e progetti infrastrutturali' con Giuseppe Sala, Raffaele Cantone e Francesco Tronca

Da sinistra: Francesco Paolo Tronca, Giuseppe Sala e Raffaele Cantone

Da sinistra: Francesco Paolo Tronca, Giuseppe Sala e Raffaele Cantone

Milano, 12 ottobre 2015 - 'Legalità e trasparenza nei grandi eventi e progetti infrastrutturali', è questo il nome dell'incontro a Expo al quale hanno partecipato il magistrato Raffaele Cantone, il commissario unico di Expo Giuseppe Sala e il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. "Dobbiamo sfatare il mito secondo cui i grandi eventi in Italia sono grandi mangiate" ha detto il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione e "bisogna farlo mettendo in campo certi meccanismi che possono essere adattati anche a eventi ordinari", ha precisato il magistrato.

CANTONE - Parlando dell'esperienza di Expo Cantone ha spiegato: "La lezione più importante è che non è vero che non si possono fare i controlli, non è vero che non si può lavorare con la legalità. Invece si può lavorare utilizzando i meccanismi di controllo intelligenti, che non abbiano la funzione di bloccare ma diano la possibilità di far operare". Servirà anche per il dopo-Expo? "Credo ci saranno - ha fatto poi notare - una serie di problemi che riguarderanno gli appalti" per il post-evento, "ma facciamo una cosa per volta. Cominciamo a finire Expo".

All'Expo media centre e' stato presentato una sorta di protocollo d'intesa per le attivita' di cooperazione relative a Expo tra l'Anac e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). In sostanza la proposta è di usare l'esperienza di Expo 2015 per migliorare il sistema degli appalti in Italia: "Se oggi noi presentiamo questi criteri che nascono dalla valutazione pratica di cio che e' avvenuto e' proprio perche' abbiamo aperto le nostre esperienze di controlli. Questi principi non rappresentano solo un evento straordinario.". Expo non solo sara' ricordato "per il successo di pubblico - ha aggiunto - ma anche perche' si e' dimostrato che la collaborazione istituzionale non e' una brutta parola. Non era scontata l'apertura a 360 gradi che abbiamo trovato da Expo. Il modello collaborativo deve aprire logiche come quelle della semplificazione, questi modelli e questa elaborazione saranno fondamentali per spiegare al Parlamento che cosa non va. Dobbiamo avere un codice degli appalti per avere per tutti le stesse regole". Così il magistrato Raffaele Cantone, dopo aver sottolineato le "mille deroghe" servite per far partire per tempo l'Esposizione universale.  E' la ricetta del magistrato Raffaele Cantone, presidente dell'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) intervenuto oggi ad un incontro all'Esposizione universale dal titolo 'Legalità e trasparenza nei grandi eventi'.

SALA - Nel suo intervento Sala ha voluto "Focalizzarsi su tre momenti di lavoro importanti" per Expo. Il primo è quello di febbraio 2012, con "il protocollo per la legalità: il primo passo della svolta, che ci ha permesso con immediatezza di intervenire quando necessario. L'esistenza del Protocollo con un modus operandi chiaro, firmato o non firmato anche dai vari paesi, ha portato tutti ad agire come fosse stato comunque in vigore: c'è stato un adattamento ad un diverso tipo di legalità". Il secondo "momento importante" é stato il 2014: "anno di crisi ma che ha portato all'intervento dell'unità operativa speciale dell'ANAC e al rafforzamento di una importante modalità di verifica". Il terzo passaggio è stata "la nomina del responsabile della prevenzione e della corruzione e del piano relativo".

TRONCA - "L'azione della Prefettura ha contribuito al superamento della semplice, spesso inutile certificazione. E' cambiato l'approccio culturale e metodologico all'azione antimafia. Abbiamo superato i formalismi e creato una rete tale da ottenere risultati". Lo ha detto il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. "Questa esperienza - ha aggiunto - ha dimostrato che, innanzitutto, dobbiamo essere veloci, non perdere tempo. Bisogna essere meno burocratici, anche creativi in certi momenti. Il formalismo va decisamente sostituito con capacità di analisi. Le procedure vanno adeguate agli obiettivi. Questa sintonia tra istituzioni che si crea può fare la vera differenza. E io ritengo che questa sia la svolta più importante". "Dobbiamo puntare su regole più snelle e chiare. Ci vogliono regole precise, comprensibili. Perché le regole poco chiare, ambigue e involute creano lentezza e burocrazia", ha concluso il prefetto.