Milano, 9 maggio 2014 - «Io vi do tutti gli appalti che volete... se mi favorite». Sintesi di filosofia di vita e di lavoro di Angelo Paris, classe 1966, residente nella centralissima via Moscova di Milano: è il responsabile dell’ufficio contratti di Expo 2015. È in 612 pagine di ordinanza di misura cautelare firmata dal gip Fabio Antezza. In meno di un anno, dall’ottobre 2013, avvicinato dall’ex dg di Infrastrutture Rognoni, e platealmente entusiasta del sistema del Professore, Gianstefano Frigerio, e del ‘compagno G’ Primo Greganti, diventa il cavallo su cui puntare subito dopo l’arresto dell’ex dg di Ilspa.

Frigerio, conversando con il suo braccio destro Cattozzo, «evidenzia di essere già intervenuto su Berlusconi e su Mantovani (Mario, assessore regionale alla Salute, ndr) e sottolinea che, mentre egli insisterà su quella strada, Greganti dovrà «insistere anche lui su questa roba qui...». Frigerio: «Io oggi ho fatto due passaggi... ho chiamato... ho mandato un biglietto a Berlusconi e uno a Mantovani, dicendo: ‘ma la soluzione migliore si chiama Paris per la direzione’».

La direzione di Infrastrutture decapitata. E Greganti, che in altra intercettazione parla con Paris di politica («il voto... il voto a Renzi?» chiede Paris, e Greganti: «Dunque voto Renzi»), pare concordare su tutta la linea. Dice Cattozzo: «Ho visto Primo oggi ... Primo è d’accordo... se c’è bisogno lui si muove». Frigerio: «Digli di muoversi... Paris è la soluzione migliore... la cavalco... mi raccomando, Primo eh!». Cattozzo: «Benissimo, è stato fatto tutto bene, la cosa va avanti solo che queste cose al telefono non te le posso dire... Paris è pronto, quando vuoi lui è pronto (...) Un’altra cosa di Paris è che è disponibile a portare a termine il compito di Expo avendo un solo stipendio». E poi la cena da Berlusconi, ad Arcore, veicolata da Fabrizio Sala, il sottosegretario per l’Expo alla Regione (da non confondersi con Giuseppe Sala).

È il 22 gennaio 2014. Fabrizio Sala dice che lo ha chiamato Il ‘Presidente’ (Berlusconi, ndr), che gli ha chiesto «di mettere insieme un po’ di gente... lui ha questo problema... che il partito che ha intorno è chiuso... sta cercando di fare una cosa parallela... perché vuole... presentare il suo progetto... anche al di fuori del normale sistema che è un po’ chiuso... e mi ha detto di organizzare una cena con lui ad Arcore... ‘Porti le persone che si stanno dando da fare... sono vicine a noi... e quant’altro’. E allora io ho pensato anche a te...». Paris: «Volentieri...». Sala: «Lui mi ha detto (Berlusconi, ndr), non più di trenta, saranno un misto di, ehm, amministratori, ma di un certo livello... sindaci... nostri... e imprenditori, ma ‘middle’, non grandi imprenditori».

E poi «la circostanza per la quale Frigerio ha effettuato, a dire degli stessi sodali, un ulteriore intervento presso Maroni e presso Berlusconi per raccomandare la nomina di Paris presso Infrastrutture Lombarde spa».

La trasversalità della Cupola è dimostrata quando Frigerio tenta «di rafforzare le ‘protezioni politiche’ della cordata, sia sul fronte della sinistra, attraverso un incontro con Levorato (Claudio ndr), presidente di Manutencoop, sia sul fronte della Lega». Tanto che si decide «di far leva anche sul legame più volte ribadito» da Enrico Maltauro «verso Flavio Tosi, sindaco di Verona». E sempre Frigerio, solo nel 2013, «asserisce anche che deve mandare un biglietto a Maurizio Lupi (dal 27 aprile 2013 Ministro alle Infrastrutture, ndr), con il nome di Antonio (Rognoni, ndr) per suggerirglielo come presidente Anas». Mentre solo qualche settimana fa, a metà aprile, quando veniva deciso il rinnovo dei vertici di molte società pubbliche, l’ex senatore Luigi Grillo telefona a «Cesare Previti per fare il punto della situazione sull’attività di pressing in corso per la nomina di Nucci al vertice di Terna», cosa che poi non avvenne.

di Marinella Rossi

 

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