Barbara Calderola
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Vaprio, il pensionato: "Sui complici in fuga non ho sparato"

Francesco Sicignano in diretta tv se la prende con tutti: "Non sono razzista"

Francesco Sicignano davanti alla casa di via Cagnola

Francesco Sicignano davanti alla casa di via Cagnola

Vaprio d'Adda (Milano), 25 ottobre 2015 - "Solo io so cosa si prova. Non capite niente". Sfogo a tutto campo davanti alle telecamere di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio che lunedì notte ha freddato con un colpo di 38 Gjergi Gjoni, il ladro albanese che ha tentato il furto finito in tragedia nella villetta di via Cagnola. Ed è proprio davanti al cancello, dove è comparso un tricolore listato a lutto, che nel  pomeriggio il pensionato ha attaccato tutti e tutti. I banditi, i politici, la stampa.

"Posso capire che diano sette anni a chi ruba una macchina, io non sparerei in questo caso. Come non ho fatto fuoco ai due complici che scappavano da casa mia, li avrei colpiti alle spalle e non sono un criminale. Ma quello che è successo a noi è una cosa diversa. E’ un reato gravissimo. Immaginate di trovarveli in casa di notte: era buio, non c’era neanche la luna. Mia nuora si è licenziata per lo choc. Non dorme più. Non viviamo più". "Servono 25 anni di pena per chi entra in casa della gente a rubare - ancora Sicignano - e non datemi del razzista. Ho lavorato con tanti stranieri". 

Il figlio, dal cortile di casa, richiama il padre urlando: "Basta, lasciateci in pace. Ha già avuto due ictus. Lo avete capito? Chi entra qui è morto".