Melzo, il sindaco: "Le mie dimissioni? Ero sotto ricatto..."

Le reazioni a caldo del primo cittadino Antonio Bruschi dopo la sfiducia

Antonio Bruschi festeggia ai tempi felici dell'elezione

Antonio Bruschi festeggia ai tempi felici dell'elezione

Melzo (Milano), 12 maggio 2016 - «Un’amministrazione non può lavorare sotto perenne ricatto, le dimissioni sono una presa d’atto obbligatoria. Mi spiace non aver potuto fare per la mia città quello che avrei voluto, e che avevo già iniziato a fare». Così Antonio Bruschi a poche ore dal protocollo delle dimissioni.

Poche e ancora sibilline spiegazioni da parte del primocittadino. Il pepato comunicato di sfiducia della maggioranza l’altra sera: «Mi hanno solo anticipato. Ero stato io per primo, nei giorni scorsi, a dire che il tempo era scaduto». I motivi del contendere: «Personalismi e pretestuosità. A livello amministrativo abbiamo lavorato sino all’ultimo, e tutte le delibere di giunta hanno sempre avuto voto unanime».

Ora i 20 giorni protocollari, poi, se nulla rientrerà, il commissario. «So di aver fatto tutto quanto potevo per evitarlo. Questa maggioranza ha problemi interni da molto tempo. La questione bilancio è stata il primo momento pubblico, ed è qualche cosa che non sarebbe dovuto accadere. Un fallimento anche della politica, e questo, da vecchio attivista del Pd, mi amareggia molto».