Truccazzano, il centro storico e i progetti mai finiti: il Comune batte cassa

Il municipio è creditore non di soldi, ma di opere di compensazione

Uno dei tanti edifici iniziati e mai finiti

Uno dei tanti edifici iniziati e mai finiti

Truccazzano (Milano), 22 ottobre 2017 - Disastro centro storico, cinque curatori fallimentari al lavoro per il crac di altrettante imprese, cantieri iniziati e abbandonati, e il nuovo centro civico ormai scheletro abbandonato proprio davanti al Municipio. In dicembre il tribunale esaminerà la situazione del Comune, creditore non in denaro, ma in opere non finite. E mentre si cercano spiragli imperversa anche la polemica politica, a firma Movimento 5 Stelle: "Si indaghi con cura sulle responsabilità del passato". In un'interrogazione presentata in Consiglio infatti il Movimento chiede approfondimenti legandosi all’attualità: il direttore del Parco Adda Nord oggi indagato, Luigi Minei, fu per oltre dieci anni responsabile del settore Urbanistica del Comune, e rivestiva la carica quando il piano del centro decollò. Su questo aspetto, tranchant il sindaco Luciano Moretti. "Non amo entrare in questioni personali – dice – e in Consiglio comunale ho ribadito agli interroganti che gli atti sono lì da vedere, e che, a differenza di quanto magari può essere avvenuto altrove, sono sempre stati vidimati da molteplici organi di controllo".

Il problema, per questo disgraziato piano, arenatosi ai primi cantieri ormai quattro anni fa, è stato per il sindaco di altra matrice. "Quando il piano del centro venne avviato, la situazione del mercato era di un certo tipo. Nessuno poteva forse immaginare come la crisi avrebbe colpito dopo. Con quale ferocia. Ora bisogna cercare di uscire da questa impasse". Non molte le strade. La palla, da tempo, è passata al tribunale fallimentare.

"Noi non siamo creditori di denaro, ma di opere che non sono finite o non sono state realizzate. Quindi, andremo a sondare due possibilità: o che vengano ultimate le opere, o che vi sia un modo di portare a casa denari per completare almeno quanto è iniziato". Primo fra tutti il centro polifunzionale davanti al Municipio, che avrebbe dovuto ospitare un centro diurno per anziani e spazi pubblici. Oggi è uno scheletro d’edificio esposto alle intemperie, ostaggio del degrado e a rischio sicurezza e problemi igienici. Il piano complessivo avrebbe dovuto portare ristrutturazioni o nuove edificazioni per 42.000 metri cubi di interventi non realizzati, e oneri per tre milioni di euro nelle casse comunali, solo in parte versati agli atti delle convenzioni. A corredo, una polemica su una fideiussione che sarebbe stata stipulata a tutela del Comune all’avvio delle pratiche, scomparsa a sua volta nel nulla.