Trezzo, controlli sulla movida: pioggia di multe

Lotta a chi disturba la notte

Nel mirino bar e locali

Nel mirino bar e locali

Trezzo sull'Adda (Milano), 3 agosto 2017 - Giro di vite sulla movida a Trezzo, arriva l’ordinanza anti-fracassoni, con salassi per i trasgressori. Uno è già caduto nella rete dei vigili, impegnati in un massiccio programma di controlli dei locali notturni. All’origine del provvedimento, l’eterna lotta estiva fra residenti e ritrovi, che fanno musica all’esterno, in dehors più o meno improvvisati. Proprio uno di questi, non autorizzato, è stato chiuso. Ospitava fino alle ore piccole i soliti capannelli di tiratardi. «Più che la musica sono gli schiamazzi a dare fastidio», precisa il sindaco Danilo Villa, che ha firmato la stretta.

Suffragata da puntuali rilevazione dei decibel (in eccesso) dei tecnici Arpa a giugno. Nel mirino, bar ed esercizi pubblici dove i dj sono di casa. Il primo cittadino, però, chiede a festaioli e famiglie di venirsi incontro. «Non posso e non voglio trascurare la richiesta di tranquillità di chi viene disturbato fino a tardi, – spiega Villa – ma allo stesso tempo servirebbe più dialogo per trovare il giusto equilibrio tra chi vuole una città “viva” di notte e chi, invece, desidera riposare in pace. Purtroppo, quando questo diritto è leso e i rumori eccedono i limiti, non c’è altra strada che applicare il Codice penale, con tutte le conseguenze del caso». Fra le quali le sanzioni, che vanno da un minimo di 1.032 euro a 10mila 239. Una sberla. Sul fiume sono già in vigore un severo Regolamento di polizia urbana e un Piano di Classificazione acustica, che impongono ai gestori l’obbligo di intervenire e adottare le misura necessaria «affinché i clienti che stazionano, anche oltre l’orario di chiusura, cessino ogni rumore, chiacchiericcio o schiamazzo e si allontanino». Devono anche produrre al Comune, prima di porre in atto qualsiasi attività rumorosa, sia all’interno che all’esterno, una Valutazione acustica preventiva e «munirsi della prescritta autorizzazione alle emissioni sonore temporanee da parte dell’Ufficio ambiente». Insomma, paletti severi che violare potrebbe costare caro. Ne sa qualcosa il bar chiuso da ghisa in borghese che si erano finti avventori per stabilire il rispetto delle prescrizioni. I controlli proseguiranno fino a settembre. Per i recidivi, ci sarà anche il rischio di dover chiudere alle 22, come già avvenuto in passato per motivi analoghi e non all’1.30, come avviene oggi.