Segrate, la crisi colpisce anche Fido

Lega del Cane: accolti 412 animali abbandonati. Per fortuna 387 adozioni

Elisa Cezza

Elisa Cezza

Segrate (Milano), 15 gennaio 2017 - Accoglienza e adozioni, abbandoni e cure, ecco i numeri della Lega del Cane, e di Elisa Cezza, responsabile degli Uffici per i diritti degli animali (Uda) di molti comuni della Martesana e dell’Adda e volto delle crociate animaliste della zona. «In un tempo in cui, almeno da noi, si può definire sconfitto il randagismo, non bisogna abbassare la guardia - dice -. Il cane, l’animale, continua ad essere vittima sacrificale della crisi e del cambiamento sociale».

Qualche cifra dell’anno appena concluso per quanto concerne il rifugio della Lega, partendo dalle accoglienze: sono state 412, fra questi 4 cuccioli accalappiati senza mamma, tuttora in fase di svezzamento e allattati nelle scorse settimane dallo staff veterinario di Francesco Orifici. A fronte di 412 ingressi la bellezza di 387 «uscite», ovvero adozioni: tutti i cani sono felicemente a casa.

«I numeri del nostro canile - così Elisa - sono straordinari e forse unici. Ma credo che rispecchino anche quelli di altri rifugi, dove lavorano persone dalla grande sensibilità, con un obiettivo preciso, l’adozione idonea per ogni animale».

Non solo cani: 57 gatti entrati in rifugio, 56 dati in adozione. E altri diciotto animali assortiti, tutti accolti, tutti adottati: 1 cocorito, 8 galline, 1 calopsitta, 1 coniglio nano, 1 cavia, 1 cornacchia, 1 criceto, 2 tartarughe, 2 pesci rossi. Nel corso dell’anno sono stati 146 gli animali operati presso la Sala Chirurgica del rifugio e 20 curati nella clinica convenzionata. Qualcuno non ce l’ha fatta: quattro animali, tre cani e un gatto, molto anziani e ammalati, sono deceduti nel corso dell’anno. L’impegno al canile non è maggiore di quello profuso dalla Cezza su tutti i tavoli delle istituzioni, per diffondere una corretta cultura animalista e migliorare le relazioni fra Comuni e rifugi di riferimento. «Oggi, è indubbio, almeno qui da noi, si può dire di aver sconfitto, o quasi, il randagismo. L’introduzione dell’obbligo di microchip consente quasi sempre di ritrovare le famiglie di cani perduti. I problemi sono altri, e sono legati alla nostra società che cambia. Anche i cani fanno le spese della crisi economica e gli abbandoni sono a volte frutto di disgregazione familiare e sociale».