Pessano, più garbo con le famiglie morose. E il rosso delle mense non c’è più

Il Comune ha recuperato il 75 per cento degli arretrati nelle rette. L'assessore: "Nessun miracolo, solo buon senso. Con il dialogo le divergenze si appianano"

La mensa scolastica

La mensa scolastica

Pessano con Bornago (Milano), 26 novembre 2016 - Sei mesi di lavoro duro, frutto di un’inversione decisa di rotta, hanno permesso all’assessore «gentilezza» di recuperare il 75% del rosso sulle mense scolastiche. Miracolo a Pessano? «No, solo buon senso», spiega Giuliana Di Rito, regista dell’operazione conti in ordine. Dopo il suo arrivo in giunta, su invito del sindaco Alberto Villa, si è rimboccata le maniche e ha portato un po’ di bon ton in rapporti «troppo duri». Risultato: oggi il debito delle famiglie non supera i 4 mila euro.

In passato c’erano state punte di 65mila e non è poco in un Comune con 965 ragazzi in classe. Una quarantina i piccoli trascinati, loro malgrado, nella spirale, anche se qui nessuno si è mai sognato di non servire il pranzo ai morosi. Due le categorie di «distratti», quelli veri, vittime della crisi e impossibilitati a pagare il pasto (il costo va da zero per gli esenti a 4,20 euro in fascia massima) e quelli che ci marciano. Su entrambi si è fatto pressing. Ma con garbo, cioè senza più pignoramenti della tv, che nel vecchio corso scattavano dopo due richiami, ossia dopo 4 mesi di «silenzio» sull’abbonamento. Il gestore, applicando alla lettera l’appalto della vecchia amministrazione, faceva partire le lettere e il rischio di vedersi arrivare l’ufficiale giudiziario diventava più che concreto.

Ora, invece, i tempi si sono accorciati, «così si fa meno fatica a mettersi in regola», ma soprattutto si è scremato il disagio, messo sotto osservazione costante. «Chi ha perso il lavoro è stato aiutato tramite i Servizi sociali - spiega Di Rito - per gli altri è bastato un colloquio». Prima delle «fredde comunicazione di minaccia», l’assessore ha studiato le singole pratiche e incontrato mamme e papà coinvolti. «Quando i cittadini si rendono conto che hanno di fronte un’amministrazione amica le divergenze si appianano e la maggior parte dei casi si risolve bonariamente».

È stato così anche per le due vicende più spinose. Quelle delle famiglie più indebitate di Pessano, almeno con la ditta della refezione e col Comune. Avevano in arretrato 900 e 800 euro. La prima ha rateizzato, la seconda sta per farlo. «Con buona pace di tutti, nostra che abbiamo messo a punto un percorso di condivisione dei problemi che è un modello, per la ditta (Dussmann, gestore della mansa) che ha speso e deve recuperare, e per chi era in rosso, che si è tolto un peso».

Una formula esportata su altre iniziative innovative, contenute nel piano del diritto allo studio appena varato, come il rimborso totale dei libri per i ragazzi delle medie. Una misura extra, che la giunta ha voluto introdurre per dare un segnale forte «dell’importanza attribuita ai ragazzi», la seconda tranche partirà a giorni. I soldi però li prendono solo i genitori in regola con le tasse: Imu-Ici, Tasi, Tari e non del 2016, ma dell’ultimo quadriennio. Altra rete, nella quale rimarranno impigliati furbetti e bisognosi e per ciascuno «troveremo la soluzione giusta», promette l’assessore.