Liscate, in arrivo una scuola "con l’anima"

Così il sindaco descrive la futura struttura che avrà anche spazi aperti alla cittadinanza

Il rendering della scuola media

Il rendering della scuola media

Liscate (Milano), 15 febbraio 2018 - La futura scuola media ha suggestioni e patio da domus romana, «ma di una ‘casa’ vogliamo che abbia anche l’accoglienza e il calore. Sarà la dimora dei ragazzi liscatesi». Davanti a un pubblico foltissimo la «prima ufficiale» delle immagini della futura scuola media. E i tempi ormai certi: cantieri da giugno, porte aperte agli studenti dall’anno scolastico 2019-20. Non sarà solo scuola. La parte didattica in uno dei «quadrati» che compongono il complesso; nell’altro un «civic center» con auditorium, palestra e biblioteca, a disposizione di tutta la cittadinanza.

A presentare il progettone, che impegna l’amministrazione ormai da qualche anno, oltre naturalmente a Alberto Fulgione, anche il team del Politecnico e di Mythos che ha realizzato il tutto con l’innovativo sistema Bim: per l’ateneo Giuseppe Di Giuda, per lo studio Stefano Carera. C’era anche Andrea Caspani, il dirigente dell’Ic Mascagni di Melzo che da molti anni ha in carico gli studenti liscatesi, e sotto la cui sovrintendenza ricadrà la scuola di Liscate. Serata affollata di insegnanti, genitori e cittadini, sullo schermo i primi rendering dell’edificio, un prospetto dopo l’altro. Vi si accederà da via Dante, lungo un vialetto orlato da un corso d’acqua.

Aule, uffici e spazi per la didattica in un blocco: didattica «per ambienti», quella più laboratoriale e all’avanguardia. Spazi nuovi, da riempire magari di qualche progetto ambizioso. Ci prova il preside Caspani: «Perché non chiedere anche per questo nuovo plesso una sezione ad indirizzo musicale? Ogni anno alla Media Mascagni, dove l’indirizzo è un fiore all’occhiello da anni, devo respingere decine di richieste di iscrizione. I posti nella sezione sono limitati, si accede con un test: e ogni esclusione è un dispiacere».

A fianco della scuola il centro civico. La veste architettonica originale e omogenea: luce, legno, materiali ecocompatibili, un continuo «dialogo» (così i progettisti) con l’esterno. «Abbiamo voluto realizzare un edificio che richiamasse valori d’estetica, armonia, bellezza». La scuola media, quando sarà pronta, risparmierà al Comune 70mila euro annui d’esborso per il trasferimento degli alunni a Melzo. «Ma non è a questo che abbiamo pensato nel volere con forza quest’opera – così il sindaco Fulgione – Abbiamo voluto donare qualche cosa che produca ricchezza vera, quella che con il denaro non c’entra, un edificio con un’anima».