Cassano, pronto a uccidere per un telefono. Ma il romeno violento era libero

Seconda operazione in ospedale per la ragazza aggredita con un martello

 Il martello usato dall’aggressore contro Sara Arnoldi

Il martello usato dall’aggressore contro Sara Arnoldi

Cassano d'Adda (Milano), 23 marzo 2016 - Lui, il romeno recidivo, è in carcere, in attesa dell’udienza di convalida - prevista per oggi - durante la quale sarà formalmente accusato di tentato omicidio, lesioni gravi e rapina per aver aggredito l’altra notte una studentessa su un convoglio di Trenord a Cassano d’Adda, infierendo con un martello frangivetro e procurandole una frattura del cranio. Lei, Sara Arnaboldi, 22 anni, è ricoverata in condizioni gravi ma stazionarie al San Raffaele di Milano. La studentessa di Ciserano, Bergamo, l’altro giorno è stata sottoposta a un intervento chirurgico per ridurre l’ematoma cranico. Nei prossimi giorni dovrà essere sottoposta ad un secondo intervento chirurgico per comporre una frattura alla mano.

La mano con cui, mentre il rapinatore la colpiva alla cieca e alle spalle con il martello rosso, ha tentato disperatamente di parare i colpi. Sull’episodio intanto continuano a fioccare interventi e polemiche. Il romeno era già stato accompagnato alla frontiera un anno fa, e aveva all’attivo reati violenti. Nell’ultimo anno non era mai incappato in controlli. Stazionava, probabilmente con altri balordi, in un edificio dismesso del vecchio scalo ferroviario di Cassano d’Adda. Proprio lì dove i carabinieri lo hanno fermato a poche ore dal drammatico fatto: inchiodato dal suo abbigliamento, dalla sommaria descrizione fornita dalla vittima e da un cappellino giallo piuttosto vistoso, descritto dalla ragazza. La giovane è assistita continuamente da familiari ed amici. Ieri ha ricevuto visite, fra le altre quella dell’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte.

Sulla sicurezza a bordo dei convogli è bufera. Così come sul fatto che l’uomo fosse libero: «Mi chiedo e vi chiedo - tuona in una nota la presidente Fdi Giorgia Meloni -: visto che questo balordo è recidivo, chiuderlo in galera sarebbe eccessivo o solo giusto? Solidarietà e auguri di pronta guarigione alla ragazza e nessuno sconto per chi commette violenze efferate. Più risorse alle forze dell’ordine: la sicurezza è un diritto che lo Stato deve garantire». Attacca anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali. «Avevamo chiesto al Governo di lasciare in Lombardia i militari impiegati in Expo, ma ad oggi - come ormai avviene troppo spesso - non abbiamo avuto alcuna risposta».