Tentato rapimento in oratorio a Carugate, la donna: "Avevo nostalgia dei miei figli"

Questa sarebbe la motivazione alla base del tentativo di portare via tre bambini

L'oratorio di Carugate (Canali)

L'oratorio di Carugate (Canali)

Carugate (Milano), 18 otobre 2017 -  Aveva nostalgia dei figli che non vivono più con lei: è questa, a quanto si apprende, la motivazione della 34enne keniota bloccata dai carabinieri domenica scorsa dopo che aveva tentato di sequestrare tre bambini di 7, 10 e 11 anni al cineteatro dell’oratorio Don Bosco di Carugate, in provincia di Milano.

È fissata per domani pomeriggio l’udienza di convalida dell’arresto per lei e per il trentottenne keniano che l’ha accompagnata, sapendo, secondo gli inquirenti, quali erano le sue intenzioni. Non suo fratello ma l’uomo con cui aveva da poco iniziato una relazione. I due, almeno secondo quanto rilevato durante il loro arresto, avrebbero agito sotto effetto di alcol. La reazione degli educatori dell’oratorio e quella di alcuni genitori è stata ferma e immediata. La coppia, infatti, è stata subito bloccata, mentre dall’oratorio è partita una telefonata per i carabinieri. Gli uomini dell’Arma sono arrivati in pochi minuti e hanno deciso di accompagnare la coppia in caserma. Poco dopo hanno proceduto al fermo con l’accusa di tentato sequestro di persona. Ora la parola passa al giudice. «Eravamo in fila per prendere i pop-corn durante uno spettacolo - ha raccontato una mamma - quando, era la pausa tra un tempo e l’altro, sono entrate queste due persone. Subito la donna si è avvicinata verso mia figlia, e ha iniziato a prenderla, a tirarla. All’inizio io non capivo nemmeno che cosa stesse facendo». La donna, mollato un bimbo, ha tentato di avvicinarsi prima a un altro piccolo e poi a un terzo. Ma a quel punto i movimenti della coppia erano stati notati e i genitori non li hanno più persi d’occhio fino all’arrivo dei militari. I responsabili dell’oratorio hanno sottolineato che mai nessun bambino si è trovato solo in questa situazione. L’impressione è che i due stranieri abbiano agito anche sotto l’effetto dell’alcol.