Cielo affollato sopra Merate. Nuove rotte a Orio al Serio: è caos

Si solleva la polemica per il rumore provocato dagli aerei in decollo da Orio al Serio e l'inquinamento

Al centro della polemica le nuove rotte

Al centro della polemica le nuove rotte

Merate (Lecco), 20 luglio 2017 - Cieli sempre più affollati e rumorosi sulle teste dei brianzoli. In seguito alla riorganizzazione del traffico aereo nella zona dello scalo internazionale di Orio al Serio in vigore dal 22 giugno, molti velivoli in fase di decollo o di atterraggio transitano ora sul Meratese. La maggior parte delle nuove rotte, modificate per ridurre l’impatto acustico per coloro che vivono attorno all’hub, incrociano infatti proprio nello spazio aereo sopra Merate e dintorni.  Propulsori degli aviogetti provocano parecchio frastuono.

Mentre dall’altra parte dell’Adda, in provincia di Bergamo, sindaci e amministratori locali, e di conseguenza i residenti, sono stati preventivamente informati del cambio di rotta, sulla sponda ovest del fiume che segna il confine tra i due territori, nessuno è stato in qualche modo coinvolto. I primi cittadini meratesi non hanno gradito che una simile decisione passasse letteralmente sulle loro teste. Per questo hanno scritto una lettera di protesta indirizzata ai vertici di Regione Lombardia, di Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, Enav, cioè l’Ente nazionale per l’assistenza al volo, Enac, ovvero Ente nazionale per l’aviazione civile e di Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto Caravaggio.  «Si esprime il profondo dissenso, sia nel metodo che nel merito, riguardo alle scelte effettuate per la ridistribuzione dei disagi provocati dagli aeromobili gravitanti sull’aeroporto «Caravaggio» di Orio al Serio», si legge nella missiva firmata dai sindaci di Airuno, Brivio, Cernusco Lombardone, Calco, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Santa Maria Hoè, Verderio, un bacino di oltre 75mila persone.

Il problema non è rappresentato solo dal rumore, ma anche dall’inquinamento. Si stima che per ogni volo con i nuovi percorsi si consumano circa 50 litri in più di carburante, pari a oltre mille tonnellate in più all’anno di cherosene. Ma i sindaci brianzoli puntano il dito pure contro le politiche perpetrate dai colleghi bergamaschi: «Singolari appaiono le proposte delle nuove rotte, con certificazioni della riduzione dell’impatto acustico a favore dei residenti, ai quali va peraltro tutta la nostra comprensione e solidarietà morale, da parte di chi nel frattempo continua ad avallare nuovi collegamenti con conseguente aumento dei voli, trasformazioni di capannoni in depositi autovetture e allargamenti a dismisura di centri commerciali: il tutto in nome di un artificioso progresso che genera utili a pochi, ma rischia di procurare problemi socio-sanitari a molti cittadini e territori».  Da qui la richiesta perentoria: «Si chiede l’immediata sospensione dei nuovi sorvoli sul nostro territorio».