Il Centro sportivo è 'silenziato': "Per noi un danno economico"

Il giudice ha vietato di giocare la domenica pomeriggio nella causa intentata da due famiglie infastidite dai "rumori". Ma l'associazione non ci sta

Il Centro sportivo di Sala al Barro

Il Centro sportivo di Sala al Barro

 Galbiate, 20 maggio 2017 - Nel lecchese pare che lo sport “disturbi”, soprattutto la domenica pomeriggio per cui deve essere “silenziato”. Lo ha stabilito una sentenza del giudice del tribunale di Lecco, Mirko Lombardi, che nel giorno del Signore ha imposto al Centro sportivo di Sala al Barro di limitare gli incontri in un orario compreso tra le 10 alle 13.30. Ed è andata anche bene, a dirla tutta, perchè nella causa intentata da due famiglie infastidite dai “rumori” il Centro sportivo di sala al Barro rischiava pure la chiusura.

Il giudice ha pensato di contemperare le esigenze opposte con una sentenza salomonica, che qualche strascico comunque lo lascia stando ad Alessandro Negri, presidente GS Sala al Barro, che fa sapere come la decisione del giudice «ci penalizza in tutte quelle attività ricreative, ludiche e di aggregazione per le quali il nostro Gruppo sportivo ha sempre dato un importante valore aggiunto al territorio, che con suoi tanti ed eccezionali volontari ha sempre cercato di creare un momento di svago e di amicizia per le famiglie, che vorrei ringraziare pubblicamente per la vicinanza e l’affetto che ci hanno dimostrato in questo periodo particolarmente difficile». «Questa attività che ci permetteva di raccogliere fondi per finanziare le attività del centro e la sua manutenzione è venuta a mancare, e creerà sicuramente un importante danno economico».

Il Gruppo sportivo, spalleggiato dall’amministrazione comunale in qualità di proprietaria della struttura, si incontrerà per valutare se ricorrere alla sentenza che, senza entrare nel merito, pone più di un interrogativo circa i quelli che Platone chiamava gli eccessi della democrazia, quando cioè due famiglie si impongono su un movimento di centinia di persone. Primo interrogativo: quando acquistarono il loro appartamento le due famiglie ricorrenti non si erano accorte che lì esisteva un Centro sportivo dove notoriamente si gioca, ci si diverte, si urla di gioia per un gol o ci si dispera per una schiacciata uscita di poco? E ancora: a questa stregua anche tutti gli oratori della provincia, dove da sempre la domenica si ritrovano bambini per giocare, dovrebbero essere “silenziati”? Meglio lasciare i nostri giovani sulla strada allora? Ma non lamentiamoci se poi imboccano qualche cattiva strada.