Lega Nord contro Matteo Renzi: "Accordo Italia-Svizzera massacra i frontalieri"

Si tratta di oltre 60mila lavoratori delle province di Sondrio, Como, Varese, Verbano-Cusio-Ossola

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Milano, 9 febbraio 2016 - La Lega Nord punta il dito contro Matteo Renzi, reo di aver "svenduto" gli italiani che tutti i giorni si recano in Svizzera per lavorare: "Sull'altare della finanza il premier ha voluto mettere come merce di scambio i lavoratori e il territorio, perche' i nostri lavoratori frontalieri pagheranno piu' tasse e i comuni di confine a cui era garantito un ristorno economico da parte della Confedereazione elvetica non avranno piu' questa certezza".

"Parliamo di piu' di 60mila lavoratori delle province di Sondrio, Como, Varese, Verbano-Cusio-Ossola. Lavoratori - ha spiegato il senatore Jonny Crosio- che si recano quotidianamente nella Confederazione elvetica e che da oggi avranno un problema in piu' creato da Renzi con l'accordo fatto con la Confederazione elvetica per il rientro dei capitali. Sull'altare delle banche e della grande finanze ancora una volta la Lombardia funge da bancomat e i lavoratori e i territori vengono massacrati". Nicola Molteni ha aggiunto: "I dati sindacali dicono che potrebbe abbattersi una mannaia da 3mila euro su ciascun lavoratore. Il governo tutela le banche e la grande finanza a scapito di lavoro, lavoratori e territori che sono stati svenduti sull'altare della grande finanza. Sono diventati merce di scambio. Le nostre mozioni chiedono al governo chiarezza e garanzie". La Lega ha presentato sia alla Camera che al Senato una mozione che impegna il governo a tornare al regime fiscale precedente.