"Pregare al bocciodromo? Sì, ma non per sempre". Gli islamici vogliono la loro moschea

"Noi dobbiamo lasciare la nostra sede di via Mazzini entro il prossimo 30 settembre e quindi stiamo cercando un’alternativa" di Pier Giorgio Ruggeri

La comunità islamica è stata sfrattata del centro di via Mazzini e vuole una moschea tutta nuova

La comunità islamica è stata sfrattata del centro di via Mazzini e vuole una moschea tutta nuova

Crema, 7 febbraio 2015 - «Sì al bocciodromo come soluzione provvisoria. Ma non si pensi che rinunceremo al progetto di costruire un nostro centro islamico». Lo dice il presidente della comunità islamica cremasca, Bouzaiane Dhaouadi, dando un taglio netto alle speranze di chi vedeva la soluzione bocciodromo come il rimedio a una situazione talmente ingarbugliata da risultare inestricabile. La prossima settimana, fa sapere il presidente degli islamici di Crema, si vedrà con il sindaco Stefania Bonaldi e con il presidente dei bocciofili Sergio Stabilini per ascoltare la proposta e poi prendere una decisione.

Mentre Dhaouadi era all’estero per lavoro infatti, si è materializzata l’ipotesi di ospitare i musulmani nella parte superiore del bocciodromo per le loro preghiere, parte attualmente libera e grande 300 metriquadri: in pochi giorni questa idea è stata giudicata vincente da destra a sinistra, tanto da far convocare il presidente degli islamici dal sindaco per discuterne. «Noi dobbiamo lasciare la nostra sede di via Mazzini – riprende Dhaouadi – entro il prossimo 30 settembre e quindi stiamo cercando un’alternativa. Sappiamo che entro quella data non potremo costruire un centro islamico. In questa ottica, ben venga la proposta del bocciodromo, anche se dobbiamo esaminare i costi».

E in effetti il presidente spiega i vari meccanismi in atto. La comunità islamica cremasca ormai è determinata e vuole costruire il suo centro islamico e l’amministrazione comunale è favorevole a esaudire questa richiesta, tanto che ha già eseguito una variante al Prg, contestatissima, appunto per permettere che il luogo di preghiera venga costruito. «In vent’anni di presenza sul territorio cremasco – conclude il presidente – noi abbiamo raccolto offerte per circa 180mila euro. Non vogliamo erodere questa somma andando a pagare una cifra di affitto troppo alta perché altrimenti non riusciremmo a portare a termine il nostro progetto. Per questo motivo andremo alla riunione e poi faremo i conti. Ma anche andando al bocciodromo non rinunceremo a un nostro centro islamico».