Mail "infette" e cellulari bloccati: il riscatto? Si paga in Bitcoin

Prime vittime a Crema. Il virus cambia il Pin e cripta i file

Tommaso Parrinello  lavora insieme a Daniele Paggi per limitare i danni che i virus causano ai telefoni

Tommaso Parrinello lavora insieme a Daniele Paggi per limitare i danni che i virus causano ai telefoni

Crema (Cremona), 20 ottobre 2017 - Attenzione, è arrivato anche qui il virus che infetta il cellulare e lo blocca completamente, lasciando i malcapitati senza via di scampo. Salvo ricevere una richiesta di riscatto che va pagata in Bitcoin. E se non si ottempera in 24 ore, il cellulare perderà foto, rubrica, applicazioni. Inoltre poche persone sanno come pagare in Bitcoin, cioè con la moneta elettronica. I primi casi si sono registrati a Crema, dove i destinatari della mail “infetta” si sono rivolti agli specialisti di Cremainformatica, Tommaso Parrinello e Daniele Paggi, per cercare di uscire dalla situazione. Il virus si chiama DoubleLocker ed è un ransomware che blocca lo smartphone non una, ma due volte: cripta i file presenti sulla memoria interna e in più cambia il Pin.

L’infezione si propaga tramite un sistema usatissimo: arriva una mail sul cellulare che si spaccia per un aggiornamento di Adobe Flash. Quando l’utente di un dispositivo che ha ricevuto la mail preme il pulsante home, il ransomware si attiva: innanzitutto cambiando il codice Pin, sostituendolo con un numero casuale, poi criptando i file usando l’algoritmo Aes. A questo punto arriva l’immancabile richiesta di riscatto che sarà presentata alla vittima per ottenere la chiave che sbloccherà i file. La cifra richiesta è pari a 0,013 Bitcoin, circa 62 euro.

E il ricattatore spiega che è necessario pagare entro 24 ore dalla comparsa dell’avviso, altrimenti i file saranno persi per sempre. Naturalmente poche persone sanno come fare per acquistare Bitcoin. La procedura non è semplice e conviene rivolgersi a degli specialisti. Ma come si può fare per limitare i danni in caso di infezione? «Il consiglio è effettuare il backup del telefono ogni tre mesi - dicono Parrinello e Paggi -. Noi lo eseguiamo per i nostri clienti in tempi molto rapidi. Tutto quel che c’è sul telefono passa su una chiavetta e, in caso di necessità, lì ci sono tutti i dati. Se però avete risposto alla mail e non avete eseguito il backup, noi siamo in grado di effettuare l’acquisto di Bitcoin in tempi rapidi. Solo nell’ultima settimana - concludono i due specialisti - abbiamo dovuto aiutare tre clienti a riottenere i dati del cellulare, mentre sono parecchi che vengono a effettuare il backup».