Formaggi avariati, rilavorati e poi venduti: assolti i veterinari dell'Asl

Assolti in Appello dalla corte di Brescia i tre funzionari dell'Asl. Per il titolare dell'azienda ridotta la pena

Formaggi (Immagine di repertorio Fotoprint)

Formaggi (Immagine di repertorio Fotoprint)

Cremona, 4 febbraio 2015 - Assolti in Appello i tre veterinari funzionari dell'Asl nella vicenda dei formaggi scaduti e poi rivenduti, la sentenza della corte d'Appello di Brescia riguarda Riccardo Crotti, all'epoca dei fatti capo del Dipartimento di prevenzione dell'Asl veterinaria di Cremona, Paolo Balestreri e Andrea Chittò. L'accusa nei loro confronti era di abuso d'ufficio; il reato era prescritto ma gli imputati avevano rinunciato alla prescrizione. Quest'ultimo era l'unico capo di imputazione che ancora sussisteva per loro e per il quale nel giudizio di primo grado erano stati condannati Crotti a 8 mesi di reclusione, Balestreri e Chittò a 6 mesi di reclusione (pena sospesa).

Per Domenico Russo, titolare della ditta coinvolta, la pena è stata ridotta a 3 anni e 6 mesi di reclusione (in primo grado era stato condannato a 4 anni). Presso la TRA.DE.L di Casalbuttano (Cremona) si confezionavano i formaggi scaduti, pieni di muffe ed escrementi di topi per essere poi lavorati alla Megal di Novara, di cui lo stesso Russo era titolare. Infine, è stata confermata la condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione per Luciano Bosio, all'epoca direttore dello stabilimento di Casalbuttano.