Guerriglia a Cremona, arrestati due black bloc per l'assalto alla caserma di polizia

Gli agenti della questura hanno bloccato Mattia Croce, di Cremona, e Aioub Babassi, bresciano di Iseo, entrambi di 20 anni, disoccupati, frequentatori del centro sociale Kavarna a Cremona di Gabriele Moroni L'assalto alla caserma: FOTO / VIDEO 1 / VIDEO 2

Cremona, l'assalto alla caserma di polizia

Cremona, l'assalto alla caserma di polizia

Cremona, 31 marzo 2015 -  Due arresti per la guerriglia urbana che si scatenò a Cremona il pomeriggio del 24 gennaio durante un corteo per chiedere la chiusura di CasaPound. Gli agenti della questura hanno bloccato nella tarda serata di lunedì, nelle rispettive abitazioni, Mattia Croce, di Cremona, e Aioub Babassi, bresciano di Iseo ma residente a Marone,  entrambi di 20 anni, disoccupati, frequentatori del centro sociale Kavarna a Cremona. Gli arresti sono stati chiesti dal sostituto procuratore Fabio Saponara, titolare delle indagini. Pesante il capo d'imputazione contestato nella ordinanza di custodia firmata dal gip Letizia Platè: devastazione e saccheggio. Entrambi hanno partecipato alle devastazioni (fra cui quelle delle banche in via Dante); al cremonese viene contestato anche l'assalto al comando della polizia municipale in piazza della Libertà, dove sarebbe addirittura penetrato.

Decisive le riprese filmate: i due arrestati sono stati riconosciuti prima che gli antagonisti si incappucciassero e dagli abiti trovati in casa loro, identici a quelli che indossavano quel pomeriggio. "Un lavoro certosino", lo ha definito il questore di Cremona, Vincenzo Rossetto. "La gestione - ha detto il procuratore di Martino - di quanto accadeva è stata buona e ha evitato danni sia alle persone sia al patrrimono artistico della città". In passato i due arrestati hanno avuto guai per partecipazione a manifestazioni non autorizzate, rave party, deturpamento, imbrattamento, invasioni di terreni e edifici, dorga, ricettazione, furto. Domani  gli interrogatori di garanzia nel carcere di Ca' del Ferro.  Le indagini proseguono anche per attribuire tutte le responsabilità degli scontri del 18 gennaio, al termine della partita di Lega Pro Cremonese-Mantova, fra esponenti di CasaPound e del centro sociale Dordoni, nel quale era rimasto gravemente ferito Emilio Visigalli, del Dordoni. Gli indagati sono otto.