Una lettera va oltre quanto scritto

La cronaca, gentile signora, è il racconto delle nostre vite

Milano, 19 febbraio 2018 -

LETTERA

Caro direttore, noto che avete pubblicato le lettere tra i due (ormai ex, a quanto pare) presunti amanti diabolici di Saronno, il medico e l’infermiera accusati di aver ucciso diversi pazienti all’ospedale di Saronno. Però io mi chiedo: è proprio necessario? Non è il caso di condannare all’oblio due persone accusate di crimini tanto orrendi? Secondo me non può esserci niente di educativo e di interessante in quello che si scrivono. I processi sono agli sgoccioli, vedremo quale sarà la sentenza nei loro confronti. Mirella C., Pavia

RISPOSTA

La cronaca, gentile signora, è il racconto delle nostre vite. Se scritta bene, può far capire meglio di tanti altri strumenti come certe cose sono accadute, e perfino perché. Ora è evidente che di fronte a ipotesi di reato così gravi come quelle di cui ci stiamo occupando, è necessario (cioè è utile) capire anche quali siano i meccanismi del rapporto tra i due imputati. E in questo senso penso che un giornalista abbia non solo il diritto ma anche il dovere di far conoscere documenti così importanti, che svelano molto di più di una dinamica di coppia e, di conseguenza, gettano luce su un fatto (i morti all’ospedale) di indubitabile interesse pubblico. In quelle lettere c’è tutto. Un uomo che nega con fierezza le sue responsabilità e una donna che cerca di condividerle. Poi, ovviamente, non sta a noi giudicare. Per questo ci sono i magistrati, e per questa ragione si svolgono i processi. sandro.neri@ilgiorno.net