Agenzia del farmaco. Il dovere di non farsi prendere per il naso

Che la politica abbia il suo peso nel disciplinare le faccende europee è fuori di dubbio

Milano, 22 febbraio 2018 - 

LETTERA

Caro direttore, non mi stupisce per niente il fatto che la vicenda Ema sia andata a finire come sappiamo. Con l’Agenzia europea del farmaco assegnata all’Olanda, con il sorteggio finale, con i documenti spariti, con tutto quello che è emerso. In Europa più che le regole contano i rapporti politici. E chi più pesa più ottiene. L’Italia, evidentemente, conta troppo poco. E con questo Milano ha perso una occasione imperdibile. Giovanna Z., Milano

RISPOSTA

Che la politica abbia il suo peso nel disciplinare le faccende europee è fuori di dubbio. Ma, ogni giorno di più, quel che stiamo via via scoprendo sul caso Ema lascia davvero esterrefatti. Ora è chiarissimo: da una parte avevamo una città come Milano pronta a offrire una sede definitiva, ampia ed efficiente come Palazzo Pirelli. Dall’altra Amsterdam, in attesa di mettere a disposizione la sede definitiva, ha - diciamo così - “finto” di offrire un paio di edifici come collocazione “provvisoria”. Di fronte a questo scenario, chiunque avrebbe scelto Milano. E invece è andata come è noto. Cioè, male per noi. Cosa fare adesso? Primo: non lasciarsi prendere per il naso. Secondo: ricorrere in ogni sede e in ogni modo per far valere le ragioni di una metropoli importante e di una nazione. So che sarà molto difficile ribaltare la situazione. Ma è nostro dovere provarci e crederci con tutte le forze. sandro.neri@ilgiorno.net​