Voto elettronico, così vince la democrazia

"Sono in tanti in Italia a farsi belli con parole magiche e seducenti come cittadinanza digitale. Alla prova dei fatti, però, l’esercizio dei diritti, a cominciare da quello di voto, resta ancorato a schemi tradizionali"

Milano, 22 agosto 2017 - Sono in tanti in Italia a farsi belli con parole magiche e seducenti come cittadinanza digitale. Alla prova dei fatti, però, l’esercizio dei diritti, a cominciare da quello di voto, resta ancorato a schemi tradizionali. Gli italiani continuano a usare carta e matita ai seggi e tutto ciò alimenta ciclicamente polemiche su presunti brogli, schede precompilate, non decifrabili o alterate durante lo spoglio. La Lombardia vuol essere trainante anche in questo, sul versante della digitalizzazione del diritto di voto. Il referendum consultivo per l’autonomia della regione, in programma il 22 ottobre, sarà, per la prima volta in Italia, elettronico. È vero, in anni passati ci sono stati esperimenti simili in altre regioni come Trentino e Puglia, ma il primo vero banco di prova dell’«e-voting» sarà lombardo. Il sistema digitale, sviluppato dalla società olandese Smartmatic International Holding B.V., vincitrice del bando del Pirellone, registrerà le preferenze e fornirà i risultati dei 7,7 milioni di lombardi chiamati a votare. Non è previsto quorum, la consultazione sarà valida in ogni caso. Il governatore Maroni ha firmato il decreto per acquistare 24mila tablet che saranno usati in 8mila seggi. La spesa per acquisto e messa in funzione delle voting machine si aggira sui 23 milioni di euro. Quei tablet resteranno in comodato d’uso alle scuole sedi dei seggi che potranno usarli a fini didattici. La spesa comprende l’assistenza il giorno del voto e la piattaforma software, che permetterà di toccare lo schermo per indicare la preferenza (sì, no, scheda bianca) e consentirà in pochi minuti lo spoglio a urne chiuse. Risultati immediati, senza le estenuanti liturgie che abbiamo vissuto sin qui in tutte le tornate, dagli exit poll alle polemiche sullo spoglio. E il superamento delle schede cartacee riduce l’impatto ambientale. Come ha evidenziato il Movimento 5 Stelle, promotore delle legge regionale che ha introdotto la sperimentazione in Lombardia, il voto elettronico non è un costo per le casse pubbliche ma un investimento, che potrà tornare utile in Lombardia, come in Svizzera, per consultare i cittadini su temi fondamentali nel dibattito politico e pubblico.