Combattimenti fra cani dogo: in dieci a processo

Proprietari e allevatori coinvolti risiedono fra Lombardia, Umbria e Campania

Un cane

Un cane

Milano, 29 giugno 2016 - Sono dieci, tra cui sei proprietari di cani di razza Dogo argentino residenti fra Lombardia, Campania e Umbria, i rinviati a giudizio con citazione diretta dal pm di Urbino Simonetta Catani per i reati di combattimento, uccisione e maltrattamento di animali. Alcuni di loro registravano i violenti incontri con tanto di telecamere e cellulari. Tra i coinvolti ci sono tre allevatori residenti nelle province di Perugia e Milano. A processo anche il gestore di un allevamento di cinghiali di Cagli (Pesaro e Urbino) dove il 3 maggio 2014 è avvenuto uno dei combattimenti, per il quale, grazie ad un video e a testimonianze oculari, è stato possibile accertare l'identità dei partecipanti ed il modus operandi del gruppo.

Le indagini, durate due anni, sono state condotte dal Corpo forestale dello Stato della sezione di pg del Tribunale di Urbino, con i Nuclei investigativi di Polizia Ambientale e Forestale di Pesaro Urbino, Perugia, Milano, Lecco, Pavia e dagli uomini del Nucleo Investigativo per i reati in danno agli animali (Nirda) di Roma. L’operazione ha portato inizialmente ad una serie di perquisizioni a carico di alcuni allevatori, ripresi mentre addestravano cani che dilaniavano a morsi una femmina adulta di cinghiale, all’interno di un’azienda agricola in provincia di Pesaro Urbino. Le persone coinvolte nell'indagine rischiano pesanti pene previste dal Codice Penale “Delitti contro il sentimento degli animali”, che per gli organizzatori di combattimenti e competizioni prevede la reclusione da uno a tre anni e multe fino a 160mila euro.