Saronno, 23 agosto 2013 - Dopo la diffusione delle immagini del killer (LE FOTO DEL KILLER) che ha ucciso la commerciante Maria Angela Granomelli a Saronno potrebbero essere resi noti alcuni spezzoni del video ricavato grazie alla telecamera installata all’interno del negozio. È una delle mosse che starebbero valutando gli investigatori, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio, per risalire alle tracce dell’autore dell’omicidio. Gli spezzoni del video potrebbero offrire nuovi elementi per il riconoscimento da parte dei cittadini, anche se finora dalle centinaia di segnalazioni arrivate al numero verde aperto dalla Procura dopo la diffusione delle immagini non sarebbero emersi elementi utili.

Intanto i carabinieri del Ris di Parma in questi giorni stanno portando avanti un lungo lavoro per rielaborare le immagini, e ricavare la miglir definizione possbile dei fotogrammi sfocati con il volto del killer della 62enne. Prosegue anche l’analisi dei tabulati per cercare di risalire al numero di telefono del kiler tra quelli agganciati alla cella in corso Italia nel pomeriggio di sabato tre agosto. Un lavoro lungo e difficile, in quanto sono centinaia le persone che in poco meno di un’ora - il tempo trascorso dal killer nella gioielleria «Il dono di Tiffany» - sono passate o si sono fermate nei pressi del negozio.

Le indagini intanto si stanno svolgendo su un raggio sempre più ampio, e si sono estese all’estero nell’ipotesi che l’assassino dopo il delitto possa essere fuggito oltreconfine. Nei giorni scorsi in seguito a una segnalazione sarebbe stato controllato un cittadino svizzero che però è risultato soltanto somigliante al killer, con un alibi inattaccabile e impronte digitali incompatibili con quelle dell’assassino.

Le immagini sono state diffuse anche all’estero, ai valichi di frontiera e negli aeroporti. Intanto i saronnesi non dimenticano, e in tanti continuano a fermarsi davanti alla gioielleria dove colleghi, amici della vittima e passanti hanno deposto mazzi di fiori, lettere e lumini. Resta quindi il mistero sull’identità dell’uomo, e sul movente di uno dei delitti più efferati avvenuto negli ultimi anni nel Basso Varesotto. Il killer si è trattenuto per circa 40 minuti nel negozio comportandosi come un normale cliente, senza manifestare atteggiamenti aggressivi, e alle 17 ha colpito alla testa la titolare con un portagioie e ha infierito con calci e pugni per una trentina di secondi fino a ucciderla. Poi ha afferrato alcuni gioielli di scarso valore ed è fuggito. Sembra sempre meno probabile l’ipotesi di una rapina. Il gesto sembra frutto del raptus di un folle, anche se le ricerche tra le persone seguite da clieniche o dei servizi sociali del Comuni della zona non hanno dato elcun esito.