Saronno, 21 agosto 2013 - Mistero sull’identità del killer di Maria Angela Granomelli, e del movente di un omicidio compiuto con una violenza e una brutalità che la comunità di Saronno non aveva mai visto prima. Ha tutti gli ingredienti del giallo l’assassinio della titolare della gioielleria «Il dono di Tiffany» in corso Italia. E le indagini partite sulla base di solidi elementi a disposizione dei carabinieri - dalle impronte digitali rilevate sul posto ai filmati delle telecamere di videosorveglianza — sembrano complicarsi ogni giorno che passa. Gli investigatori hanno battuto diverse piste, da quella di una persona con problemi psichici a quella di uno straniero, ma per ora l’identità del killer resta avvolta nel mistero. Fatto sta che l’omicidio ha provocato un grosso allarme sociale a Saronno e la città, dal giorno dell’omicidio avvenuto il 3 agosto, sta vivendo sentimenti di rabbia e preoccupazione.

Paura perché l’assassino resta a piede libero, potrebbe nascondersi dovunque e colpire ancora. Ma anche per una dinamica che suscita numerosi punti interrogativi, a partire dal movente del delitto. Il killer dopo aver ucciso Maria Angela Granomelli colpendola alla testa con un portagioie e infierendo con calci e pugni ha portato via gioielli dal valore di poche centinaia di euro. Difficile però che una rapina possa giustificare un’aggressione compiuta all’improvviso, in trenta secondi definiti dagli stessi investigatori «di incredibile violenza» che non hanno lasciato alla commerciante il tempo di reagire e di chiamare aiuto. Come emerge dalle riprese dell’impianto di videosorveglizna l’uomo prima di colpire si è trattenuto per 40 minuti nel negozio, comportandosi all’apparenza come un normale cliente, senza manifestare comportamenti aggressivi o minacciosi. Sembra esclusa anche la pista di un killer assoldato per un regolamento di conti, perchè nella vita della donna e dei suoi familiari non sarebbero emerse ombre, e la commerciante non aveva mai ricevuto minacce.

Un «professionista» inoltre non avrebbe agito dopo 40 minuti, a volto scoperto e in pieno giorno - con la strada fuori dal negozio piena di passanti - lasciando numerose tracce del suo passaggio. Sicuramente il carnefice e la sua vittima non si conoscevano. Il killer potrebbe essere una persona con problemi psichici, che ha agito in un raptus di follia, ma le ricerche nelle strutture sanitarie della zona si sono rivelate finora infruttuose. Le indagini si stanno svolgendo in un raggio sempre più ampio e anche all’estero, negli aeroporti e ai valichi di frontiera, sono stati diffusi i fotogrammi che ritraggono il killer. Dopo che sono state rese note le immagini in tanti a Saronno hanno creduto di riconoscerlo, e hanno telefonato al numero verde aperto dalla Procura. L’aggressore resta però un fantasma. Età dai 30 ai 40 anni, abbigliamento casual, un’evidente stempiatura e naso pronunciato. Tratti comuni e abbigliamento ordinario, indici di una «normalità» che amplifica la paura.