Rozzano apre le porte al baby calciatore rimasto senza squadra

Il ragazzino era stato considerato non idoneo a giocare con i suoi coetanei a Opera

Verrà accolto in una società sportiva il bambino rifiutato dalla squadra di calcio a Opera

Verrà accolto in una società sportiva il bambino rifiutato dalla squadra di calcio a Opera

Rozzano (Milano), 7 ottobre 2016 - Potrà giocare in qualsiasi squadra di calcio con i suoi coetanei. Rozzano città solidale apre le porte al piccolo di 10 anni, ritenuto non idoneo a giocare a calcio nella squadra dei suoi coetanei a Opera. Lo ha deciso il sindaco Barbara Agogliati che dopo aver appreso la notizia dell’esclusione di Matteo (nome di fantasia) e aver portato il problema in Giunta ha offerto ospitalità al piccolo operese.

"Abbiamo ritenuto che quello che è accaduto al ragazzino di Opera sia frutto di un comportamento antisportivo. Avremo capito se un fatto simile fosse accaduto in un vivaio di una società che milita in campionati di serie A o B e con ragazzini ormai formati che abbiano talento e vogliano puntare a divenire professionisti - spiega Barbara Agogliati - ma non a 8-10 anni, questo no. A questa età bisogna solo pensare al divertimento, al gioco, allo spirito di aggregazione e socializzazione".

Rozzano è una città che investe molto nello sport e che ha un numero elevato di associazioni sportive e dove tutti possono fare tutto. "Oltre agi investimenti fatti nello sport come nella cultura mettiamo a disposizione  anche le strutture. Ci si lamenta sempre degli scarsi investimenti in questo settori ma devono essere sempre maggiori per garantire a chiunque la partecipazione". Il ragazzino di Opera avrebbe voluto giocare nella  Scuola Calcio “Città di Opera” con gli “esordienti“ ma visto che non aveva mai giocato a pallone era stato escluso nelle selezioni. Ora potrà giocare a Rozzano senza dove provare nulla a nessuno ma solo per divertirsi.

Intanto dalla società sportiva Opera Calcio negano quanto affermato dai familiari del ragazzino: "Nessun dirigente, allenatore o rappresentante della sezione ha avuto il piacere di poter parlare con un genitore o parente che ne facesse le veci, nonostante il nostro invito palesato al bambino prima e attraverso l’assessore allo Sport Pino Pozzoli successivamente. Nessun dirigente, allenatore o rappresentante della sezione ha mai ventilato al bambino in questione che avrebbe dovuto giocare con i più piccoli. E’ noto che la nostra società abbia più gruppi di età similare dato che nella categoria esordienti non si giochi ancora nel campo a 11 come per le categorie successive".

Inoltre dall'associazione sportiva dilettantistica Città di Opera aggiungono che "la sezione Calcio condivide e aderisce al Codice Etico che vieta la selezione di atleti in una così giovane età e che al pari di ogni altra disciplina sportiva interna, contrasta ogni forma di discriminazione e bullismo. Al contrario insegna a tutti (dai piccoli amici fino alla prima squadra) i valori dello spirito di gruppo e di rispetto reciproco: essenziale in uno sport di squadra".