Corsico, otto quintali di merce taroccata per un valore di ventimila euro

Denunciato un senegalese senza permesso di soggiorno

La merce taroccata e sequestrata

La merce taroccata e sequestrata

Corsico (Milano), 6 dicembre 2017 - Più di 150 capi contraffatti sequestrati tra borse, scarpe e giubbotti per circa 8 quintali per un valore sul mercato dai 15 ai 20mila euro nell’operazione «Fake», condotta e portata a termine dalla polizia locale di Abbiategrasso in collaborazione con il Comando di Corsico. Denunciato per detenzione e vendita di materiale contraffatto un 32enne senegalese senza permesso di soggiorno che vendeva merce falsa delle principali griffe nel piazzale Eurospin ad Abbiategrasso. Da giorni gli agenti tenevano d’occhio alcuni movimenti sospetti in prossimità di alcuni centri commerciali.

Lunedì all’esterno dell’Eurospin le pattuglie del pronto intervento hanno individuato intorno alle 12.30 il senegalese che vendeva merce falsa e sono intervenuti. Non aveva solo i capi esposti. Il 32enne teneva nascosta dell’altra merce in otto borsoni nascosti tra le macchine, in un sottoscala e dietro i muretti sempre all’interno del parcheggio». Non era un pesce piccolo ma un intermediario che poteva vendere sia al dettaglio che al consumatore».

Poi l'operazione è proseguita a Corsico dove alle 22 tre equipaggi della polizia locale sono andati nell’appartamento del denunciato in via Grandi 9 e hanno ritrovato altri capi contraffatti. L’operazione si è conclusa alle 2 di martedì. Tutta la merce è stata posta sotto sequestro e sono state informate le Procure della Repubblica di Milano e Pavia. Il senegalese aveva precedenti per guida con patente falsa e oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai si complimenta: «Un’operazione non semplice che ha coinvolto due Comandi e di alto spessore per la quantità di merce rinvenuta». A fare le spese di questi traffici sono i commercianti locali: «Sono attività che non solo ledono i produttori di queste griffe ma soprattutto vanno a danneggiare chi esercita il commercio in maniera lecita sostenendo costi e dovendo subire una concorrenza sleale».