Cugini di Campagna contro Maneskin, accusati di ‘plagio’: "Basta copiare i nostri abiti"

Dal profilo Instagram del gruppo anni '70 è partita l'accusa sul look

La foto pubblicata sul profilo Instagram dei Cugini di Campagna

La foto pubblicata sul profilo Instagram dei Cugini di Campagna

Capita spesso, per non dire sempre, che chi raggiunge il successo finisca al centro delle critiche. La fama e una grande esposizione mediatica portano a esaminare al microscopio ogni movimento e ogni uscita di chi 'ce l'ha fatta'. E questo, sembra proprio quello che sta accadendo ai Maneskin. La band romana sta scalando le chart, che oggi non sono altro che le classifiche su Spotify, di tutto il mondo. Un successo esploso dopo la conquista di Sanremo e degli Eurovision che hanno spalancato alla band romana le porte dei palchi di tutto il globo. Tanto da portarli negli Stati Uniti per aprire il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas. Proprio da questa esibizione è nata la polemica che nessuno si sarebbe potuto aspettare: la 'querelle' tra i Cugini di Campagna e i Maneskin. Due gruppi quasi agli estremi per direzione musicale ma che è per una serata ha trovato un 'trait d'union': gli abiti di scena. Il gruppo di Anima Mia infatti accusa i quattro giovani romani di aver copiato il loro look nell'esibizione di apertura agli Stones. 

"I Maneskin si sono esibiti negli Usa, prima dei Rolling Stones, IMITANDO, nel vestire I Cugini di Campagna. BASTA COPIARE I NOSTRI ABITI", tuona il gruppo dei fratelli Michetti. A sostegno della loro tesi, sui profili social della band sono state pubblicate foto che mettono a confronto i look (in particolare un abito a stelle e strisce indossato dal cantante Nick Luciani con quello indossato da Damiano a Las Vegas), scatenando così anche l'ironia dei social.

La precedente accusa

Un'accusa, quella di copiare, che ai Maneskin era già stata fatta. Prima che i ragazzi usciti da XFactor conquistassero l'Ariston con la loro "Zitti e Buoni" su internet era incominciata a girare la canzone "FDT" degli Anthony Laszlo che nel ritornello recita "Sono fuori di testa" come il brano di Damiano e compagni. A dissipare ogni nuvola però è stata un'analisi condotta dalla casa discografica Sony, con cui è giusto ricordare che i Maneskin sono sotto contratto, che ha stabilito che non ci sia stato plagio né per la linea vocale né per la strumentale somontando di fatto le crescenti polemiche.