Rievocazione storica, polemica senza fine: "Una ventata di odio a Cologno"

L'iniziativa tanto contestata slitta a giugno. La giunta: c’è chi ha alimentato tensioni assurde

L'annuncio della giunta di Cologno

L'annuncio della giunta di Cologno

Cologno Monzese (Milano), 12 aprile 2018 - La rievocazione dell’accampamento della Wehrmacht non precederà più il 25 Aprile, ma seguirà la Festa della Repubblica. Lo ha annunciato ieri il sindaco Angelo Rocchi, spiegando che la sua amministrazione "responsabilmente ha saputo prendere la giusta decisione, posticipando l’iniziativa al 9 e 10 giugno. Viene così meno il pretesto per accusarci di un ipotetico sfregio al significato della Festa della Liberazione". Una scelta presa "viste le segnalazioni di pericolo comunicate dalle forze dell’ordine". Insomma, le tensioni si spostano solo di un mese e qualche giorno più avanti. E c’è da contare che le dichiarazioni della giunta, durante la conferenza stampa, saranno ancora peggio digerite dalle associazioni e dalle forze del centrosinistra. Di "protesta fomentata da falsità" che "mette a repentaglio l’ordine pubblico", ha parlato Rocchi.

"Sono incoscienti a strumentalizzare per fini politici una semplice iniziativa culturale già fatta in tanti Comuni". Nessuna apologia del nazismo o revisionismo storico, ma solo un "progetto sostenibile" che vedrà "soldati dell’Armata Rossa, di fanteria tedesca e del Corpo dei Volontari della Libertà vivere una tipica giornata nei loro accampamenti. Protagonisti dell’iniziativa sono un gruppo di giovani studiosi e appassionati di storia riuniti dal 2013 nell’Associazione Rivivere il passato". Che vede l’assessore leghista Simone Rosa tra i volontari. Emilio Aurelio Pontini, presidente dell’associazione, con sede a Bologna, ha scritto una lettera aperta: "Al campo saranno presenti la sezione di Wehrmacht, Croce Rossa, partigiana italiana e Armata Rossa. Non avverrà alcun genere di combattimento. Non vi sarà nessun genere di uniforme politica o di istituzioni nazionalsocialiste o fasciste". Per l’assessore alla Cultura del Carroccio Dania Perego, applaudita dal resto della giunta, "si tratta di un museo interattivo. Una rievocazione con scopi didattici e attività laboratoriali. Una manifestazione culturale apolitica e apartitica".

Le polemiche di queste settimane "dei politicanti rancorosi che ancora non accettano il risultato elettorale", conclude Perego, "hanno rischiato di portare una ventata d’odio e di mettere a ferro e fuoco Cologno". Unico mea culpa, "aver pubblicato la prima locandina, quella col logo della 36 Fusieler Kompanie, che era sbagliata". Così come sbagliata, è stato detto ieri, la determina del dirigente comunale in cui si descrive solo l’accampamento della Wehrmacht.