Omicidio Deiana, Luca Sanfilippo chiede lo sconto

Sceglie l’abbreviato il 37enne che si è autoaccusato

Antonella Deiana quando cercava il fratello Antonio

Antonella Deiana quando cercava il fratello Antonio

Cinisello Balsamo (Milano) 23 aprile 2019 - Sceglie il processo abbreviato, per ottenere uno sconto sulla pena, il 37enne che si è autoaccusato dell’omicidio di Antonio Deiana. Mentre vuole patteggiare l’uomo che ha bruciato i vestiti della vittima. Il 20 giugno davanti al gup del Tribunale di Monza Pierangela Renda dovrà presentarsi Luca Sanfilippo, di Cinisello, arrestato a luglio 2018 dopo essersi autoaccusato per la morte del 36enne di Villa Guardia, nel Comasco, accoltellato il 20 luglio 2012 e il cui corpo è stato trovato 6 anni dopo, murato sotto il pavimento della cantina della casa di Sanfilippo in via della Pila. Sanfilippo deve rispondere di omicidio e occultamento di cadavere.

I vestiti di Deiana sarebbero stati bruciati da Giacinto Iraci su richiesta di Sanfilippo. Allo zaino con gli indumenti è stato dato fuoco in un’area di Brugherio. In quell’occasione Iraci avrebbe usato benzina e si sarebbe ustionato, tanto da ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. Iraci sta concordando una pena con il pm monzese Carlo Cinque. Si attende invece la conclusione delle indagini per Nello Placido, 44 anni, monzese, investigatore privato ed esperto di sicurezza, ritenuto dagli inquirenti il vero autore del delitto e arrestato a novembre. Luca Sanfilippo, difeso dall’avvocato Sergio Trentani, ha confessato di essere il killer di Antonio Deiana. Ma le sue parole non hanno convinto gli inquirenti, che hanno proseguito le indagini fino all’arresto di Placido, che invece si protesta innocente. Sarebbe però emerso che il movente del delitto, oltre ad una partita di 4 chili di droga non pagata, sarebbe stato anche un furto avvenuto nel giugno 2012, quando dall’auto di Placido era sparito un borsone con dentro 20mila euro, raccolti per pagare un lavoro.

Nello Placido, convinto che a commettere il furto fosse stato Deiana, l’avrebbe attirato a casa di Sanfilippo e accoltellato a morte. Poi Sanfilippo l’avrebbe aiutato a nascondere il corpo in cantina, sotto una gettata di cemento del pavimento. Nel 2015 Nello Placido era stato indagato per l’omicidio, ma poi la sua posizione era stata archiviata. Dal canto suo, Luca Sanfilippo non aveva mai tirato in causa altri responsabili, per «non essere considerato un infame», come aveva detto ai parenti in carcere. Mentre al pm aveva addirittura dichiarato che Nello Placido non lo conosceva proprio.