Cornaredo, il panettone di Nicolò Moschella conquista Djokovic

Il giovanissimo pasticciere è nella top ten della pasticceria italiana

Nicolò Moschella

Nicolò Moschella

Cornaredo (Milano), 23 dicembre 2018 - Pastry chef prodigio, allievo di Iginio Massari e Davide Somaschi, rispettivamente uno dei più grandi maestri pasticcieri di Italia e miglior cioccolatiere al mondo, Nicolò Moschella, 24 anni appena, è tra i dieci pasticcieri dell’anno nella classifica promossa da Bargiornale, Ristoranti, Dolcegiornale e Webar. Il giovanissimo pasticciere di Cornaredo ha conquistato il 6° posto nella classifica che vede al primo posto Marco Pedron del ristorante Cracco di Milano. Con lui anche Domenico di Clemente, de Il Palagio Four Season di Firenze e Andrea Tortona del Ristorante St. Hubertus Hotel Rosa Alpina di San Cassiano in Badia (Bolzano).

«Essere tra i top ten della pasticceria italiana ovviamente mi riempie di orgoglio - spiega Nicolò - alcuni mesi fa sono stato contattato dagli organizzatori che mi hanno chiesto foto e ricette dei miei dolci. C’è stata una prima selezione, io sono scelto tra i 30 finalisti e dopo, con un meccanismo di voto al quale poteva partecipare anche il pubblico, sono stati individuati i primi dieci vincitori dei Barawards 2018». Per il pastry chef, che ha aperto il suo laboratorio proprio nel paese dove è nato e cresciuto, gestisce un bistrot Just Love a Milano in porta Ticinese, è una grandissima soddisfazione, «non mi sembra vero di essere tra nomi così importanti», aggiunge.

Concreto e determinato, mentre si gode questo riconoscimento, nel pastry lab di via Merano impasta gli ultimi panettoni per il prossimo Natale e mostra a tutti una foto della quale va orgoglioso: Novak Djokovic, il numero 1 del tennis mondiale, con in mano il suo panettone. «Ho conosciuto il tennista serbo e la sua famiglia alcune settimane fa a Belgrado quando in occasione di un avvenimento importante, la tradizionale festa di famiglia in onore del santo protettore - racconta Nicolò - c’era bisogno di un pasticciere e la chef Ljubica Komlenic ha pensato a me, mi ha proposto di partecipare a questo evento, io ho accettato con grande entusiasmo. Siccome Novak è celiaco e vegano ho dovuto fare un dessert senza glutine. Ho studiato e provato la ricetta prima nel mio laboratorio per alcune settimane, non è stato semplice, ma sicuramente molto stimolante. Ho preparato il mio “Cocco e passione” andando alla ricerca di ingredienti e materie prime senza glutine e vegane. Andare a Belgrado, essere nello staff che ha preparato la cena per la festa della famiglia Djokovic è stata una bellissima esperienza».

Tornando ai panettoni, quest’anno accanto a quello classico, al cioccolato e al gianduia il pastry chef cornaredese ha prodotto un panettone speciale aggiungendo all’impasto canditi all’albicocca di Costigliole, e anche in questo caso la sua ricetta ha stuzzicato il palato di molti, «è piaciuto tanto, ho impastato quasi 800 chili».