Bollate, un ri(n)tocchino alle campane della parrocchia di San Martino

Il restauro dopo sessant'anni

Una campana viene rimossa

Una campana viene rimossa

Bollate (Milano), 27 ottobre 2017 - Cittadini, prevosto e sindaco, tutti con il naso all’insù ieri a Bollate per assistere alle operazioni di smontaggio delle nove campane della parrocchia di San Martino. Dopo 60 anni di “onorato lavoro” sono state tolte dal campanile e saranno restaurate per poter tornare a suonare. Le operazioni le ha curate la fonderia Capanni di Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia che si occuperà di rimetterle a nuovo. «Dopo quasi 1 anno di silenzio, verranno messe in sicurezza con lavorazioni di giratura del vaso in bronzo, il restauro ceppi e della parte meccanica», spiega Cristian Gagliani della storica fonderia.

Le operazioni di smontaggio iniziate alle prime ore della mattina con una gru di 60 metri sono terminate con l’ultimo raggio di sole. La prima campana a scendere è stata la più grande, del peso di 45 quintali, via via sono state calate dalla torre le altre 8. Le nove campane di San Martino formano uno dei concerti più grandi e importanti nella zona del Rhodense. «Il restauro darà un nuovo timbro, migliorato», aggiunge Gagliani. Lo scorso febbraio il batacchio della campana in Re si era staccato ed era volato giù dal campanile. «Tragedia sfiorata per un miracolo» proprio poco prima dell’inizio della messa. Il pesante batacchio - del peso di circa 40 chili - si è schiantato sul tetto della sacrestia e da quel momento il campanile era rimasto muto. «Dopo l’incidente – dichiarava il prevosto – abbiamo chiamato i tecnici che hanno fatto tutti i rilievi e ci faranno avere un preventivo del costo della riparazione di tutte le parti usurate. Sarà necessario togliere le campane per effettuare gli interventi necessari».

Da qui il difficile restauro. Qualsiasi campana che abbia superato i 50 anni di vita, infatti, è un patrimonio culturale e pertanto sottoposta ai vincoli della Soprintendenza, per salvare le campane di Bollate sono serviti un anno di studio prima dell’approvazione definitiva del progetto realizzato dalla fonderia insieme all’ingegner Albino Luzzini il tecnico della parrocchia e 50 mila euro di risorse. Don Maurizio ha raccolto 40mila euro e «al costoso e difficile intervento di restauro e risanamento campanario» hanno contribuito anche le casse comunali con un avanzo di bilancio di 10mila euro che il consiglio comunale ha deciso di destinare alla causa. L’installazione è prevista prima di Natale, per l’occasione ci sarà una cerimonia ufficiale, al taglio del nastro penseranno il prevosto e il sindaco Francesco Vassallo.