Scocca l'ora della manutenzione, Rho saluta le sue campane

Tutti con il naso all’insù per osservare la discesa dalla chiesa di San Vittore

Nuovo look per le campane

Nuovo look per le campane

Rho (Milano), 29 giugno 2018 - Mani rigorosamente dietro la schiena dalle 9 e fra gli “umarell” rhodensi intenti a osservare la discesa delle campane della chiesa parrocchiale di San Vittore a Rho, c’era anche l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Rita Vergani. Le nove campane della chiesa parrocchiale anticamente collegiata prepositurale di San Vittore Martire di Rho sono state calate dai 54 metri di altezza del campanile. Tutti con il naso all’insù fino al termine delle operazioni, intorno alle 17. Questa mattina gli operai saranno ancora in piazza per completare l’intervento di smontaggio del castello che sostiene le campane. "Si tratta di un lavoro di manutenzione straordinaria, il bronzo nel punto dove picchia il batacchio è usurato e per questo le campane saranno ruotate di 30 gradi, il suono dopo sarà migliore: si tratta di un concerto di nove campane", spiega Stefano Pagani della ditta Fratelli Pagani di Castelli Caleppio, che sta realizzando il lavoro fino al ricollocamento in sede nei prossimi mesi.

La manutenzione riguarda in particolare l’incastellatura che particolarmente degradata sarà messa in sicurezza, verranno riparate tutte le travi che saranno anche ammortizzate per evitare che le vibrazioni danneggino il campanile. Sarà inoltre sostituito anche l’impianto di automazione ormai troppo datato. La storia delle campane di San Vittore risale al 1889, il concerto originale, già posto sull’antico campanile ricostruito in quegli anni, era composto dalle odierne sei campane maggiori, fuse da Felice Bizzozero di Varese.

Nel 1962 venne ampliato a nove campane grazie all’opera di Roberto Mazzola di Valduggia. Sul campanile sono presenti anche altre due campane fuori concerto. La maggiore venne fusa dalla fonderia dei Fratelli Barigozzi su un disegno dell’architetto Ratti di Rho. La sua forma richiama le sagome gotiche, ma grazie all’abilità della fonderia, il suono è tipico della sagome moderne. La minore proviene dall’oratorio, ormai demolito, di San Luigi Gonzaga. Per sentire risuonare “le campane del San Vittore” bisognerà attendere la messa di Natale. Circa centomila euro il costo dell’opera.