Ucraina, Kherson è caduta: la prima conquista dei russi. Il sindaco: "Invasori ovunque"

Con 290mila abitanti, è la città più grande finita nelle mani dell'esercito del Cremlino. Scatta il coprifuoco. Igor Kolykhaiev alla popolazione: "Non provocate gli occupanti"

Funzionari ucraini hanno confermato nella notte la presenza dell'esercito russo a Kherson, al momento la città più grande catturata dalle forze del Cremlino dall'inizio dell'invasione. Il capo dell'amministrazione regionale, Gennadi Lakhuta, ha invitato i residenti a rimanere a casa, indicando che "gli occupanti russi sono in tutte le parti della città e sono molto pericolosi". Il sindaco di questa città di 290.000 abitanti, Igor Kolykhaiev, ha annunciato di aver discusso con "ospiti armati" in un edificio dell'amministrazione di Kherson, sottintendendo, senza nominarli, i militari russi.

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"Non avevamo armi e non eravamo aggressivi. Abbiamo dimostrato che stiamo lavorando per mettere in sicurezza la città e stiamo cercando di affrontare le conseguenze dell'invasione", ha scritto in un post su Facebook. "Stiamo incontrando enormi difficoltà con la raccolta e la sepoltura dei morti, la consegna di cibo e medicine, la raccolta dei rifiuti, la gestione degli incidenti", ha continuato. Il primo cittadino ha assicurato di "non aver fatto promesse" ai russi e di "aver semplicemente chiesto di non sparare alle persone", annunciando anche il coprifuoco notturno in città e una restrizione al traffico automobilistico.

In particolare, sarà vietato uscire di casa dalle 20 alle 6. Le auto che trasportano cibo, medicinali e altre necessità sono comunque autorizzate a entrare in città. Inoltre, "il trasporto pubblico riprenderà presto e ai pedoni viene detto di camminare da soli, al massimo in due". Quindi il primo cittadino ha lanciato un appello agli abitanti della città a "non provocare" i militari: "Fermati alla prima richiesta. Non entrare in conflitto con loro", ha detto Kolykhaiev.

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