Suso a digiuno di gol da 12 gare, l’occasione è col Verona

Milano, 4 maggio 2018 - Il Milan è ai piedi della classe di Calhanoglu ma per sperare di arrivare sesto in campionato e di vincere la Coppa Italia deve inevitabilmente recuperare la verve di Suso. Lo dimostra la stessa storia recente della squadra, con in aggiunta un precedente piuttosto confortante: la stagione scorsa a Doha, ultimo trionfo rossonero, lo spagnolo proprio contro la Juventus fornì a Bonaventura l’assist del gol del pareggio, fu una spina del fianco per Alex Sandro (e poi Evra) e non fallì l’occasione dal dischetto durante i calci di rigori. Ma era un altro Suso: da quando è arrivato Gattuso infatti lo spagnolo non ha più saputo accendersi. Ha aumentato il proprio parco mosse - ora non si limita a rientrare sul sinistro ma punta anche sul destro - ma ha perso di efficacia, sfiancato dal lavoro in ripiegamento chiestogli dal tecnico, da sempre molto attento all’equilibrio. I dati non sono positivi: sono dodici partite che Suso non segna (il periodo più lungo della sua carriera) e otto in cui non è direttamente coinvolto in un’azione da gol. Un digiuno lunghissimo per chi trasuda qualità.

Incide il mercato? Sulle prestazioni di Suso potrebbero pesare anche le voci sul mercato. Lo spagnolo, nonostante il rinnovo di settembre, infatti non sarebbe ritenuto incedibile dalla dirigenza. In più quella clausola di rescissione fissata a 38 milioni fa gola a tanti club, Tottenham e Liverpool su tutti. Un malessere finito per incidere anche sulle dichiarazioni: da tempo immemore infatti lo spagnolo non giura fedeltà al club dopo la sequela di “resto al Milan” pronunciati la scorsa stagione mentre suonavano sirene altrettanto importanti. A fine stagione verranno fatte le valutazioni del caso sebbene una separazione non sia affatto impossibile, anzi. Ma, ricorda Mirabelli, “restiamo concentrati sul finale di stagione”. A partire dal Verona: viatico cruciale per punti, morale e inerzia.