Milan, Gattuso chiama Cutrone: "Salvami tu"

Rino cambia modulo e prova le due punte per uscire dal tunnel: "Da Higuain non voglio braccia alzate"

Cutrone

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Milano, 28 ottobre 2018 - Aggrapparsi ad un ventenne nel disperato tentativo di rigenerare una squadra a pezzi e salvare la panchina. Il paradosso del Milan è tutto nelle parole di Gattuso, che nell’indicare la via per cacciare i fantasmi rilancia l’atteggiamento e la fame di vittorie di Patrick Cutrone: «Porta grinta, voglia e pressa tutti gli avversari anche da solo - le parole del tecnico - devono essere tutti come lui, undici Patrick sul terreno di gioco».

E sarà proprio così il Milan di oggi contro la Sampdoria: una squadra malata che ha bisogno di una medicina da trovare nella verve del suo numero 63. E poco importa la tattica: «Voglio vedere 23 leoni, pieni di senso d’appartenenza, di voglia di vincere - ringhia Gattuso - la tattica la metto da parte. Voglio solo dei cani arrabbiati». Per una giornata addio al 4-3-3 per fare spazio ad un 4-4-2 con Cutrone chiamato a ridare vitalità anche ad un Higuain che non segna da tre gare tra campionato ed Europa League, il digiuno più lungo da quando veste la maglia del Milan: «Da lui non mi aspetto nervosismo o braccia alzate, piuttosto un applauso di incoraggiamento - dice Gattuso - veniamo da due legnate ma non siamo morti. Chi mi vede spento sbaglia, solo che le sconfitte mi bruciano».

Due legnate in cinque giorni ma la squadra, ascoltando le parole del suo allenatore, c’è: «Giochiamo con il freno a mano tirato, serve più spensieratezza, per poter fare qualcosa in più oltre lo schema. Dobbiamo divertirci». L’appoggio della società c’è ancora («Tutti remiamo nella stessa direzione, la fiducia della società ci è sempre stata trasmessa») anche se l’ipotesi Conte rimane ancora in piedi: oggi, in contemporanea, Milano sarà collegata anche con Barcellona, dove si giocherà la sfida tra i catalani e il Real e il divano di casa Conte. Dove il tecnico aspetta di capire quale potrà essere il suo futuro. Tutto questo non sembra impensierire Gattuso: «Quello che stiamo facendo non basta, ma non possiamo arrenderci a fine ottobre - ribadisce il tecnico del Milan - la stagione è lunga, mettiamo da parte gli alibi e assumiamoci le nostre responsabilità. Se vinciamo siamo a tre punti, con una partita da recuperare, dalla zona Champions

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